Marretti (Pd): “Il Pdl ha toccato il fondo presentando mozioni deliranti”

SIGNA – Il Pdl aveva presentato una mozione con la quale chiedeva l’intervento dell’amministrazione comunale per rendere accessibile ai disabili una rampa di scale che porta sul ponte di Signa. Il capogruppo del Pd Andrea Narretti definisce quella mozione “delirante” e spiega che dall’altra parte del ponte (Lastra a Signa) il problema si ripresenta in modo assai più grave di quanto sia sul versante signese.
“Il voto contrario è una semplice lezione di intelligenza che la maggioranza intende dare ad un’opposizione senza alcuna vergogna per le strumentalizzazioni sottintese dalla mozione – spiega Marretti in una nota – non sono affatto stupito dall’atteggiamento del Pdl signese che si trova in piena crisi di nervi e di identità affetto dalla sindrome pre-elettorale in cui oramai risulta calato”.
Marretti continua spiegando che l’amministrazione guidata da Alberto Cristianini è da sempre impegnata, “in modo reale”, a realizzare interventi per migliorare la vita di tutti i cittadini, compresi i disabili.
“Semmai vorrei soffermarmi – continua Marretti – su quale sia oggi lo scenario politico signese in cui all’amministrazione manca totalmente un apporto costruttivo dell’opposizione ed in particolare del pdl che dopo aver ampiamente mostrato il suo volto più sfascista avendo tentato inutilmente di affossare la nuova convenzione per il Parco dei Renai appena qualche mese fa, si è ridotto oggi a strizzare l’occhio all’antipolitica e a personaggi animati soltanto da risentimento e in cerca di notorietà per guadagnarsi un posto nel prossimo Consiglio Comunale il cui unico contributo al paese non è altro che un fiume di insulti demenziali sui social network che _sono certo_non sono molto utili a governare come merita un paese come Signa”.
Marretti ricorda, polemicamente, che, “nel momento in cui il Pdl signese proponeva una mozione strumentale come quella suddetta, il padrone del Pdl nazionale condannato con sentenza definitiva e ancora sotto processo per altri reati decideva  di anteporre il proprio interesse personale a quello di sessanta milioni di persone”.