Manuela, Daniele, il Gs Atletica Signa e le emozioni del “Passatore”

SIGNA – “Ho coronato un sogno”. A volte per raccontare quello che si è fatto, per descrivere uno stato d’animo o rivivere un’emozione, a distanza di pochi giorni, bastano poche parole. Poche parole che però racchiudono mesi e mesi di allenamenti, di chilometri fatti a piedi, anzi “sulle gambe”, mesi di sacrifici ma sempre con il sorriso […]

SIGNA – “Ho coronato un sogno”. A volte per raccontare quello che si è fatto, per descrivere uno stato d’animo o rivivere un’emozione, a distanza di pochi giorni, bastano poche parole. Poche parole che però racchiudono mesi e mesi di allenamenti, di chilometri fatti a piedi, anzi “sulle gambe”, mesi di sacrifici ma sempre con il sorriso sulle labbra. Anche perchè il sogno realizzato si chiama “Cento chilometri del Passatore”, gara massacrante e di lunga tradizione al tempo stesso, che da Firenze porta a Faenza e che ogni anno vede sempre tantissimi podisti al via. Sei di questi, nell’edizione che si è corsa da poco, erano signesi o tesserati per il Gs Atletica Leggera Signa: Fabio LentoDaniele Paoli, Simone Neri, Pierpaolo Parco, Marco Dapinguente e Manuela Sabatini. E se i primi tre (chi al debutto, chi un veterano della corsa), per motivi diversi, si sono fermati lungo il percorso, Parco (con il tempo di 12 ore 36 minuti e 49 secondi), Dapinguente e Manuela Sabatini hanno portato a termine la loro impresa. Quest’ultima, fra l’altro, che abbiamo incontrato allo stadio del Bisenzio, la “casa” della società signese, al suo debutto insieme a Paoli nella cento chilometri. “Quando abbiamo deciso di partecipare? L’anno scorso al mare – raccontano – durante un allenamento”. E’ stato allora che è scoccata la scintilla; poi sono arrivati chilometri su chilometri, la partecipazione alla Firenze-Reggello, alla maratona di Firenze e alla maratona di Roma. Senza contare gli allenamenti fatti per conto proprio (su tutti i 65 chilometri in solitaria di Manuela, quelli che probabilmente sono mancati a Daniele per arrivare anche lui sul traguardo) che hanno contribuito a “cementare” ancora di più la convinzione di farcela. Fino al fatidico giorno, al ritiro dei pettorali, al piatto di pasta mangiato prima della partenza “con lo stomaco chiuso”, agli “angeli custodi” che hanno accompagnato Manuela chilometro dopo chilometro fino a Faenza: Alessio Vinattieri (“storico” podista gialloblu che non era iscritto ma ha voluto esserci) e gli stessi Lento, Vettori e Paoli che, una volta ritirati ufficialmente, hanno continuato, a intervalli regolari, ad accompagnare la portacolori del Gs Atletica Signa fino all’arrivo con il tempo di 13 ore, 2 minuti e 40 secondi. “La prima cosa che ho fatto dopo aver tagliato il traguardo – racconta Manuela – è stata quella di ritirare la medaglia”, medaglia che conserva gelosamente insieme al pettorale e che mostra con orgoglio al momento della foto. E anche se dal giorno della corsa è passato un po’ di tempo, l’emozione è sempre viva e, raccontata “a freaddo”, è ancora più bella da rivivere. Fino all’anno prossimo, alla nuova edizione del “Passatore” e, chissà, al 2017 quando l’appuntamento potrebbe essere con una gara sulle montagne della Val Venosta, in Alto Adige.