Mamme no inceneritore esultano: “Anche Regione e Pd bocciano l’inceneritore”

SESTO FIORENTINO – Non c’è dubbio che l’argomento rifiuti resta sempre un tema “caldo”. Nei giorni scorsi il botta e risposta fra i consiglieri regionali del Pd, Monia Monni e Paolo Bambagioni. Poi la presa di posizione del sindaco di Campi Emiliano Fossi. Adesso le parole delle Mamme no inceneritore: “Si capisce bene che il […]

SESTO FIORENTINO – Non c’è dubbio che l’argomento rifiuti resta sempre un tema “caldo”. Nei giorni scorsi il botta e risposta fra i consiglieri regionali del Pd, Monia Monni e Paolo Bambagioni. Poi la presa di posizione del sindaco di Campi Emiliano Fossi. Adesso le parole delle Mamme no inceneritore: “Si capisce bene che il nostro lavoro di informazione e mobilitazione ha sortito in questi anni i suoi indiscutibili effetti. Il partito dell’avanti tutta su inceneritore non se la sente più di difendere l’indifendibile. Di questo siamo orgogliose. Al tempo stesso non ci piacciono per niente le chiacchiere al vento; la giunta e il consiglio regionale possono e devono mettere la parola fine al progetto dell’inceneritore di Firenze, togliendolo dal piano regionale dei rifiuti”.

“Altra cosa che ci aspettiamo è che, parlando di economia circolare, si prenda atto che esiste un unico metodo di raccolta che garantisce la qualità dei materiali raccolti con la differenziata, il sistema di raccolta domiciliare (porta a porta): chiediamo quindi la dismissione del sistema a cassonetti di qualunque tipo (classico, con chiavetta, interrato). Abbiamo in Italia eccellenze mondiali su esperienza diffusa del porta a porta (PAP) e con costi che sono più bassi dei sistemi a cassonetto. La tassa sui rifiuti Tari è la somma di 3 principali voci di costo: spazzamento, raccolta, smaltimento”.

“Con il PAP è vero aumenta il costo di raccolta ma diminuisce il costo di smaltimento. Alla fine il conto è positivo e non negativo come si vuol far credere ai cittadini. Chi ora sta prefigurando strumentalmente una emergenza di impianti rifiuti, sta perseverando con la malagestione a cassonetto che solo per i Comuni ex Quadrifoglio è già costata circa 60 milioni di euro della Tari dei cittadini per mancato raggiungimento degli obiettivi minimi di legge sulla raccolta differenziata”.

“Abbiamo già perso 15 anni seguendo politiche e scelte sbagliate, non perdiamo altro tempo prezioso. I cittadini, come lo dimostrano i tanti Comuni virtuosi Toscani, sono pronti a fare la loro parte. Cosa aspettano allora le istituzioni?”.