L’industria nella Piana. Oltre 900 aziende metalmeccaniche e quasi 9mila addetti

CALENZANO – La Piana è il pistone più importante del motore industriale della Toscana: ad affermarlo è Daniele Collini della Fiom Cgil Firenze che questa mattina al Design Campus ha presentato una mappa del lavoro, un seminario dal titolo “L’industria nella Piana” promosso da Fiom Cgil. Proprio in questa area, che comprende quattro comuni Calenzano, […]

CALENZANO – La Piana è il pistone più importante del motore industriale della Toscana: ad affermarlo è Daniele Collini della Fiom Cgil Firenze che questa mattina al Design Campus ha presentato una mappa del lavoro, un seminario dal titolo “L’industria nella Piana” promosso da Fiom Cgil. Proprio in questa area, che comprende quattro comuni Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Signa si concentra il maggior numero di aziende metalmeccaniche della provincia, ben 917, che occupano quasi 9mila persone. La scelta di parlare di lavoro all’Università non è stata casuale.

“Il Design Campus è un luogo emblematico per uno dei fattori di sviluppo dice Collini – Quello a cui pensiamo è un modello di sviluppo alto e qui ci sono qualità, innovazione e ricerca che determinano le condizioni perchè le imprese possono svilupparsi e creare buoni posti di lavoro. Questo è uno dei luoghi dove nascono le idee e i progetti: il rapporto tra l’Università, il mondo dell’industria e del lavoro possa generare sviluppo e progresso”. Gli addetti nella Piana con contratto sono 4500 soprattutto nella Federmeccanica. Le aziende metalmeccaniche divise per tipologia di contratto applicato sono: il 62,92% (577) sono Federmeccanica, 25,08% (230) Unionemeccanica, 11,01% (101) Artigianato e 0,98% (9) Orafi e argentieri. Le dimensioni delle azinede sindacalizzate per numero di addetti sono: fino a 10 addetti 724, da 11 a 50 sono 161 e oltre i 50 sono 32.

La maggioranza delle aziende sindacalizzate sono presenti nel comune di Calenzano: 86 di cui 55 di Federmeccanica, seguita da Sesto Fiorentino 57 in maggioranza Federmeccanica e poi Campi Bisenzio 51 e Signa 19. Quarantotto sono le aziende dove sono elette le Rsu e i delegati Fiom delle Rsu sono 103. Nelle 48 aziende sono stati firmati gli accordi di secondo livello che hanno interessato 4.054 lavoratori, il 46% degli 8912. il valore economico annuale complessivo che deriva dagli accordi è di oltre 12.665.000 euro. I settori merceologici con il maggior numero di lavoratori sono accessori di moda 1091, difesa 1065, automotive 625, apparecchi elettrici-elettronici 538, pulimentature galvaniche (legate al settore moda) 508, meccanica in generale 495.

Il lavoro in questi ultimi anni è cambiato, ma sono cambiate anche le aziende e il rapporto del lavoratore con le stesse imprese.

“Negli ultimi due tre anni si è visto la fine della crisi – dice Collini – siamo passati alla fase in cui si è visto la crescita di alcuni settori come gli accessori moda. Altro elemento importante è che si torna a produrre in Italia perchè qui c’è qualità e attenzione ai prodotti e ai lavoratori”.

Una territorio che unisce l’impegno delle istituzioni, delle imprese, dei lavoratori e della ricerca universitaria garantisce livelli di vita migliori.

“Questa è una società che ha la cultura del lavoro – dice il sindaco Alessio Biagioli –  e lo sviluppo si ottiene se c’è la concorrenza di tutti i soggetti in campo. Non basta un buon imprenditore a fare un buono sviluppo, o un gruppo di lavoratori volenterosi a fare una bella azienda e non basta un’amministrazione da sola che non  ha tutti gli ingredienti, servono tutti questi ingredienti. Si può fare impresa anche facendo stare bene chi ci lavora e senza impattare l’ambiente intorno. Uno sviluppo di qualità lo si ottiene se questi collanti funzionano: l’Università produce e aiuta l’innovazione, il sistema di formazione e di organizzazione del lavoro consente alle maestranze di svolgerlo in modo adeguato: un sistema coeso porta un vantaggi per tutti che si riperquotono sui nostri territori. Un territorio ricco non è solo quello in cui abbiamo livelli di reddito più alto ma è un territorio in cui si vive più a lungo. Un Pil che funziona fa in modo che funzioni meglio anche quelle strutture che hanno necessità di risorse. La nostra ricchezza si traduce in sostegno alla ricerca, in strutture mediche, di volontariato, di pronto intervento e sicurezza sociale che  alzano il livello della vita”.

All’incontro hanno partecipato alcune aziende della zona, le associazioni e, oltre al sindaco Biagioli anche il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi.