L’assessore Paoli: “Valico, i pedoni devono usare l’argine. Ho scritto alla Regione”

SIGNA – Una maggiore sicurezza per chi si trova a camminare sugli argini del Bisenzio nella frazione de Il Valico, zona storicamente divisa a metà fra i Comuni di Signa e Campi. In modo da non essere costretti a camminare per la strada. A chiederla, in questo caso, è il vice-sindaco e assessore ai lavori […]

SIGNA – Una maggiore sicurezza per chi si trova a camminare sugli argini del Bisenzio nella frazione de Il Valico, zona storicamente divisa a metà fra i Comuni di Signa e Campi. In modo da non essere costretti a camminare per la strada. A chiederla, in questo caso, è il vice-sindaco e assessore ai lavori pubblici signese Adriano Paoli che, in questi giorni, ha inviato le proprie riflessioni all’ufficio preposto della Regione all’attenzione del Settore del Genio Civile. “Da sempre – dice l’assessore – la zona del Valico, relativamente agli argini del Bisenzio, è al centro di interventi per quanto riguarda la sicurezza idraulica. E anche il vecchio ponte, posto in precedenza di fronte al molino, oggi un rudere abbandonato, fu abbattuto per essere ricostruito in sicurezza poco più avanti. Contemporaneamente furono rialzate le sommità degli argini. In epoche più recenti, invece, sono state eseguite ulteriori migliorie, in modo da poter contenere l’acqua, in caso di piena, dopo quanto successo con l’alluvione del 1966. Durante la progettazione di tali opere si ipotizzava di prevedere anche dei percorsi pedonali protetti”. “Una parte dei lavori è stata fatta, – aggiunge Paoli – i camminamenti pedonali protetti no, come pure è rimasto incompleto l’argine dal lato di san Mauro. In altre parole, per raggiungere il Valico dal ponte del Molino, prima degli ultimi lavori, esisteva un camminamento in cemento sulla sommità dell’argine, che terminava con una scaletta in pietra, oggi semidistrutta. Per questo, i pedoni devono usare la sede stradale con grandi disagi. Personalmente ritengo che la sommità arginale, una volta completata, potrebbe essere utilizzata con piccoli accorgimenti a scopo protettivo dalla parte della strada perché sul lato del fiume c’è il muretto e, ristrutturata, la scaletta in pietra”.