L’Aquila dieci anni dopo, c’era anche la Fratellanza Popolare di San Donnino

CAMPI BISENZIO – “Dove sarò domani? Che ne sarà dei miei sogni infranti, dei miei piani? Dove sarò domani? Devo rialzarmi, tendimi le mani, tendimi le mani…”: questo uno dei passaggi più significativi di “Domani”, il brano musicale che all’indomani del terremoto che dieci anni fa investì L’Aquila, un gruppo di artisti, fra cui Zucchero […]

CAMPI BISENZIO – “Dove sarò domani? Che ne sarà dei miei sogni infranti, dei miei piani? Dove sarò domani? Devo rialzarmi, tendimi le mani, tendimi le mani…”: questo uno dei passaggi più significativi di “Domani”, il brano musicale che all’indomani del terremoto che dieci anni fa investì L’Aquila, un gruppo di artisti, fra cui Zucchero e Jovanotti, realizzò appositamente per la città capoluogo dell’Abruzzo così duramente colpita. E in questi dieci anni, era esattamente l’aprile del 2009, sono state tante le associazioni che hanno “teso le loro mani” a L’Aquila. Fra queste anche la Fratellanza Popolare di San Donnino, che nel fine settimana ha partecipato, con tre volontari, alle iniziative organizzate per ricordare quei drammatici momenti. Un appuntamento pieno di emozione e di emozioni, culminato con la fiaccolata lungo le strade che portano ancora i segni di quanto successo. L’Aquila, infatti, è ancora una città ferita. Una città dove sono morte 309 persone, ci sono stati oltre duemila feriti e 67.000 persone hanno perso la casa, ma ancora non si è riusciti a inaugurare un monumento alla memoria nonostante le richieste di parenti delle vittime. Per questo, soprattutto per questo, l’impegno portato avanti dalle varie associazioni di volontariato ha un grandissimo valore: “La città si sta riprendendo – ci hanno detto i volontari della Fratellanza – ma si vede ancora tanto dolore…”. Ma come recita una maglietta che compare anche nelle fotografie pubblicate qui di seguito “L’Aquila tornerà a volare”.

P.F.N.