L’alluvione del ’66 nella Piana: Campi Bisenzio (2)

CAMPI BISENZIO – Se il 4 novembre 1966 la Piana doveva sembrare un enorme lago, ecco, nel centro del lago c’era Campi Bisenzio. Da sempre abituati a piccole esondazioni con l’invasione dell’acqua nelle case, da pochi centimetri fino a un metro, già nei giorni precedenti i campigiani e gli abitanti delle varie frazioni si erano […]

CAMPI BISENZIO – Se il 4 novembre 1966 la Piana doveva sembrare un enorme lago, ecco, nel centro del lago c’era Campi Bisenzio. Da sempre abituati a piccole esondazioni con l’invasione dell’acqua nelle case, da pochi centimetri fino a un metro, già nei giorni precedenti i campigiani e gli abitanti delle varie frazioni si erano attrezzati con secchi, scopettoni e sacchi di contenimento. Questa volta però, si tratta di qualcosa di più simile al diluvio universale, che a Campi farà registrare il record di altezza delle acque: da uno a sei metri a seconda delle frazioni. Come dire che anche salire sui tetti talvolta poteva non bastare.

L’inondazione inizia alle quattro di notte: a Firenze l’Arno sta iniziando ora a scavallare le spallette dei lungarni, ma a Campi il Bisenzio si fa già sentire. In particolare è nella frazione di San Piero a Ponti che iniziano le danze, con l’inondazione della stazione del Genio Civile; a San Donnino, raccontano le cronache che il priore Don Giovanni Mantellassi ricevette nella notte la telefonata di un amico parroco che lo mette in guardia. A quel punto fece suonare le campane a distesa, ma pochi parrocchiani prendono sul serio l’allarme, confidando nella robustezza dell’argine. Il seguito darà ragione al povero parroco allarmista.

Nel frattempo spunta il giorno e a metà mattina sale il panico: nel quartiere di San Lorenzo l’argine del Bisenzio dà vistosi segni di cedimento. Fortunatamente il grosso muro resiste ma nella zona nord del comune si registrano le esondazioni dei torrenti Marina e Marinella.

Nel primo pomeriggio le acque inondano poi il quartiere di San Martino. Nella zona di Brozzi e San Donnino, i parrocchiani avrebbero fatto meglio a dar fretta al prete e scappare. L’acqua ha raggiunto quasi i sei metri, come dire un secondo piano, ma le case dell’epoca erano quelle basse, perlopiù a due piani. La situazione di pericolo è maggiore che nel capoluogo: gli abitanti salgono sui tetti, oppure rompono i muri divisori delle abitazioni per rifugiarsi nelle case più alte. Pare che in una abitazione che spiccava tra le altre a San Donnino all’arrivo dei soccorsi si ritrovarono 56 persone.

Nella mattina del 5, una parte di San Piero a Ponti si trova allagata da una misteriosa alluvione: non si tratta né del Bisenzio né dell’Arno, ma di un canale sotterraneo tra i due fossi scolmatori che corrono affiancati al Fosso Reale. Colmo di sfortuna, l’acqua dell’Arno da San Donnino risale questo canale e invade copiosamente il resto del territorio campigiano, fino al centro del comune.

In generale, queste furono le altezze record registrate nel Comune: San Donnino: 5,30 metri; Sant’Angelo a Lecore: 4,20 metri; San Piero a Ponti-Gorinello: 4 metri ; Le Miccine: 3 metri; San Martino: 2,30 metri; San Cresci e Centro di Campi: 1,20 metri, mentre nel resto del comune l’altezza era tra i 50 centimetri e il metro d’altezza.

In tutto questo una nota positiva e un miracolo. La cosa positiva, che fu registrata anche dalla tv dell’epoca e divenne un curioso aneddoto sull’alluvione, fu che alcuni allevatori capirono la situazione abbastanza in fretta e riuscirono a trasformare il primo piano della Casa del Popolo di San Donnino in una piccola arca di Noè, salvando così le loro pecore, galline e qualche mucca.

Il vero miracolo fu invece che di tutti gli abitanti umani del Comune vi fu solo una vittima, anche se particolarmente sfortunata: l’anziana signora Corinna CINTELLI, di 70 anni, che abitava nella frazione di Sant’Angelo a Lecore, annegò dopo essere caduta da un pattino della Croce Verde di Viareggio che la stava portando in salvo.

Francesca Gambacciani

Fonti testo e foto:

Aurora Castellani “L’altra alluvione – Il 4 novembre 1966 a Prato, Campi Bisenzio, Signa, Lastra a Signa e Quarrata”, Edizione Medicea Firenze 2016

FirenzePost (https://www.firenzepost.it/2016/10/30/lalluvione-del-4-novembre-1966-larno-devasto-firenze-e-la-toscana-con-unonda-alta-sei-metri-foto/)

Firenze promuove (http://www.firenzepromuove.it/?p=1684)

Sito Lastraonline – sezione Alluvione

Pagina Wikipedia sull’alluvione