LASTRA A SIGNA – Storie di “ordinaria” accoglienza. Sono quelle che riguardano il Comune di Lastra a Signa che, a partire dall’anno scorso, sta ospitando, suddivisi in sei strutture, oltre novanta profughi provenienti da Mali, Gambia e Nigeria. Una di queste è stata visitata stamani dal consigliere regionale Monia Monni, accompagnata dal sindaco Angela Bagni, nell’ambito dell’iniziativa organizzata dal gruppo Pd in Regione Toscana e denominata appunto “#lacosagiusta – Storie e persone: protagonisti dell’#accoglienza toscana”. In pratica tutti i consiglieri hanno “visitato” i luoghi dove queste persone, sfuggite alla guerra e a situazioni di vita quotidiana quanto mai complicate, sono state accolte, per “guardarle negli occhi” ma anche per rendersi conto di persona quanto si siano integrate sul territorio. E in questo Lastra a Signa è sicuramente avanti visto che molti di loro sono impegnati con i volontari di Auser e Misericordia nella cura dell’ambiente. “Il nostro – ha detto il sindaco Bagni – è uno dei Comuni che sta dando più risposte in tutta la cintura fiorentina”. Anche a livello di integrazione, come dimostra per esempio la cena organizzata nei giorni scorsi al circolo Mcl di San Martino a Gangalandi dove a cucinare sono stati proprio alcuni di questi ragazzi. Ognuno di loro ha intrapreso il lungo cammino che li porterà a ottenere l’asilo politico, per il quale sono necessari circa quindici mesi. Età media fra i 20 e i 25 anni, sono seguiti tutti dalla cooperativa Il Cenacolo in collaborazione con la Prefettura di Firenze e quello che balza subito agli occhi, come ribadito dal sindaco Bagni, è la volontà comune “di condividere le stesse passioni di ragazzi che sono venuti qui per provare ad avere una vita migliore”. Come Sako Mohamadou, 20 anni, proveniente dal Mali, fra i pochissimi a parlare un po’ di italiano: “Sono stato accolto dalla città di Lastra a Signa con grande senso dell’ospitalità da parte della popolazione. Vorrei costruirmi una vita trovando un lavoro, imparando meglio la lingua e integrandomi nella comunità. Spero così di rendermi utile e di poter rimanere qui”. Mohamadou è felice dell’accoglienza ricevuta ed è per questo che, fin da subito, ha iniziato a frequentare un corso di italiano, si è impegnato in molte attività di volontariato con l’Auser oltre a cullare quello che è il suo grande sogno, affermarsi come pugile. “Guardiamo ogni giorno migranti che tentano di raggiungere le coste italiane o gli altri Paese europei – ha detto Monia Monni – l’Italia, così come la Toscana, ha fatto e sta facendo molto per rispondere a questa vera e propria emergenza internazionale che, però, necessita di risposte di ben più ampio respiro. Potremmo, come forza politica, soffiare sul fuoco del populismo e del “rimandiamoli a casa” ma, guardando negli occhi ragazzi come Mohamadou, capisco che ciò che stiamo facendo è un compito imprescindibile e dal quale non possiamo sottrarci”.
#lacosagiusta: così i consiglieri regionali Pd hanno dato voce ai profughi
LASTRA A SIGNA – Storie di “ordinaria” accoglienza. Sono quelle che riguardano il Comune di Lastra a Signa che, a partire dall’anno scorso, sta ospitando, suddivisi in sei strutture, oltre novanta profughi provenienti da Mali, Gambia e Nigeria. Una di queste è stata visitata stamani dal consigliere regionale Monia Monni, accompagnata dal sindaco Angela Bagni, […]
