La storia del Villaggio scolastico artigiano tra foto, documenti e racconti

SIGNA – Appuntamento da non perdere, sabato 1 dicembre, per gli amanti di Signa, della storia del nostro Comune e di tutto quello che ha caratterizzato la crescita di questo territorio. Alle 10, infatti, nel rinnovato “Sacrario volontari dell’infanzia”, si inaugura la mostra che racconta tutto quello che è stato il Villaggio per Signa. Che […]

SIGNA – Appuntamento da non perdere, sabato 1 dicembre, per gli amanti di Signa, della storia del nostro Comune e di tutto quello che ha caratterizzato la crescita di questo territorio. Alle 10, infatti, nel rinnovato “Sacrario volontari dell’infanzia”, si inaugura la mostra che racconta tutto quello che è stato il Villaggio per Signa. Che apre le sue porte a chi desidera conoscerlo, rivederlo e portare un contributo di ricordi, idee e proposte. Saranno presenti Alberto Cristianini (sindaco di Signa), Paolo Bambagioni (consigliere regionale), Giampiero Fossi (assessore alla pubblica istruzione del Comune di Signa) e Osanna Fantozzi (figlia del maestro Leopoldo, l’ideatore e il fondatore del Villaggio). Nell’occasione, inoltre, partecipano alla giornata con un loro “open day” le associazioni presenti all’interno del Villaggio (Shaolin, Corteo Storico Signa, Dance Connection, Filarmonica Giuseppe Verdi, gruppo Scout Signa, Gruppo Trekking, Il Cinquino). La mostra resterà aperta fino al 26 gennaio 2019 il sabato dalle 10 alle 13 e su appuntamento (per informazioni telefonare ai numeri 338 5723678 – 333 2543285).

Sul Villaggio e la sua storia abbiamo ricevuto questo intervento di Vito Gentile, tra i fondatori della Dance Connection e appassionato di storia del territorio signese.

I giardini di Kindu, il maresciallo Fondi e i cipressi del Villaggio

Passando per via Cavalcanti, a piedi o in macchina o addirittura in treno, c’è un posto chiamato ex Villaggio Scolastico Artigiano dove, fra due colonne in pietra, esistono dal 1956 due giardini. Quanti milioni di persone ci saranno passate e visto quegli enormi cipressi che si allungano verso il cielo. Ma perché cipressi? In fondo è l’albero tipico dei cimiteri perché le sue radici, scendendo a fuso nella terra in profondità invece che svilupparsi in orizzontale (come per le querce e gli altri alberi a chioma larga), non danno luogo a “interferenze” con le sepolture circostanti. Inoltre i cipressi presentano una forma simile alle mani giunte in preghiera e per questo vengono piantati nelle vicinanze di un cimitero per onorare i defunti. Se non la conoscete allora vi racconto la vera storia di questi giardini.

Questi cipressi furono piantati, per volere del direttore e figura carismatica dell’epoca, dal maestro Leopoldo Fantozzi, fondatore del Villaggio Scolastico Artigiano, in onore dei caduti di Kindu e del maresciallo Tommaso Fondi, signese di nascita, il 1 dicembre 1961. L’Aeronautica Militare donò l’anno successivo un’elica, mise una piccola targa su ogni albero riportante il nome di ogni deceduto e costruì una fontana in uno dei giardini che aveva una particolare forma. Sono passati tanti anni da quando il sottoscritto, colonnello in pensione, che frequentava il Villaggio in qualità di segretario dell’associazione Dance Connection, scoprì questa storia, nel 2011, e si è attivato in quanto i giardini erano abbandonati a se stessi, l’elica era sparita insieme alle targhe e la fontana non aveva più la forma originaria oltre a non essere funzionante. Contattando il comandante Gianni Conzadori, vice-presidente del Club 46, il 12 luglio 2012 fu organizzata una manifestazione che permise di risistemare i giardini e le siepi, aggiungendo 4 cipressi (che erano nel frattempo caduti) e montando per ogni albero un paletto con sopra una tavoletta che riportava la fotografia, i dati di nascita e morte e la motivazione delle onorificenze ricevute. La manifestazione ebbe un grande successo con la partecipazione della Fanfara dell’Aeronautica Militare e nei giorni precedenti fu installata la statua di una “Madonna” dello scultore Franco Nuti e cementate due parti di ali vicino alla statua che raffigurava Maria. Con il passare del tempo, nonostante la costante manutenzione, le tavolette si sono rovinate e ho pensato di costruire una tettoria inserendovi sotto una gigantografia di 150 cm x 200 cm coperta con cristallo. Il nuovo monumento sarà inaugurato sabato 1 dicembre (giorno in cui furono piantati i primi 14 alberelli) alla presenza di autorità militari e civili e avranno come madrina Nadia, figlia del maresciallo Fondi morto il 17 dicembre 1961, sei giorni dopo l’eccidio di Kindu, e Andrea, figlio del maresciallo Filippo Di Giovanni. Mi preme far notare che questi eroi sono decorati di 13 medaglie d’oro al valore militare (Kindu), di quattro medaglie d’oro al valore civile (Torsoli), di una Croce Commemorativa con nastrino e diploma dell’Onu (maresciallo Fondi) di un Premio nazionale alla bontà, Premio Marzocco (Leopoldo Fantozzi). Tutto questo viene fatto dall’Aeronautica Militare in onore dell’ideatore, il maestro Leopoldo Fantozzi. Fra quest’ultimo e l’Aeronautica negli anni ci sono stati una forte collaborazione e amicizia e si merita anche lui il titolo di eroe.