“La rivoluzione di don Momigli”: lunedì 27 la presentazione del libro

CAMPI BISENZIO – “La rivoluzione di don Momigli”: già il titolo del libro dice tutto. Se poi ci si aggiunge anche il “sottotitolo”, “Come un ex sindacalista salvò un paese da Chinatown.  La via fiorentina all’inte(g)razione”, il quadro è completo e rende giustizia a un sacerdote, a un personaggio, a un uomo che nella Piana […]

CAMPI BISENZIO – “La rivoluzione di don Momigli”: già il titolo del libro dice tutto. Se poi ci si aggiunge anche il “sottotitolo”, “Come un ex sindacalista salvò un paese da Chinatown.  La via fiorentina all’inte(g)razione”, il quadro è completo e rende giustizia a un sacerdote, a un personaggio, a un uomo che nella Piana e della Piana è stato sicuramente protagonista dall’inizio degli anni Novanta fino a pochi mesi fa: don Giovanni Momigli. Il libro è quello scritto da Luigi Ceccherini e sarà presentato lunedì 27 febbraio alle 17 presso la Sala Gonfalone, Palazzo del Pegaso, in via Cavour 4 a Firenze. Dopo i saluti di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, sono previsti gli interventi di Valdo Spini, presidente Aici, Chang Shao Wu, esponente della comunità cinese, Severino Saccardi, direttore di “Testimonianze”, Monia Monni, consigliere regionale Pd, e Stefania Saccardi, assessore al diritto alla salute, al welfare e all’integrazione socio-sanitaria della Regione Toscana. Un momento senza dubbio importante per l’ex parroco di San Donnino, sacerdote simbolo della Chiesa fiorentina, che proprio di recente ha visto ufficializzata la delibera di conferimento, da parte del consiglio comunale campigiano, su proposta del gruppo consiliare di Forza Italia, della cittadinanza onoraria (don Momigli è il secondo sacerdote a essere insignito: prima di lui era andata a monsignor Francesco Socci, pievano emerito della Pieve di Santo Stefano). Per quanto riguarda San Donnino, invece, la sua missione è stata quella di tenere testa a “un’invasione” di oltre tremila cinesi avvenuta fra l’altro in poco tempo. E il libro raccoglie cinque lustri di storia non solo della Piana ma anche della Toscana: le tensioni di 25 anni fa, con speculatori sulla allora inedita ondata migratoria che pose le basi per una delle più popolose “Chinatown” d’Italia, una politica che fu spesso assente, centinaia di operai italiani che perdevano il lavoro ed episodi di raccomandazione per i permessi di soggiorno trovarono un punto di svolta con l’entrata in scena di don Momigli, che era stato uno dei sindacalisti Cisl più noti della nostra regione e che aveva lasciato tutto per indossare la tonaca. Dalla sua parte don Momigli ebbe tuttavia l’aiuto dell’allora cardinale Silvano Piovanelli. E così il prete ex sindacalista cominciò a muoversi tra tensioni, proteste e perfino lo “sciopero del voto” alle elezioni, capannoni pieni di bambini e il lavoro che andava avanti anche in piena notte. Il giovane sacerdote si conquistò la fiducia dei cinesi fornendo loro informazioni, aiuti, e obbligandoli a seguire i corsi di italiano con uno stratagemma: creò un oratorio aperto a tutti i bambini, qualunque fosse la loro provenienza. Mobilitò i politici e riuscì a convincere i governi di Roma e Pechino a far nascere a Firenze un consolato cinese. Il resto è storia degli ultimi anni, anzi dei nostri giorni.