La “pagella” di Forza Italia a sindaco e giunta: l’unica promossa è l’assessore Salvatori

CAMPI BISENZIO – Perdita del medico, mancati investimenti della Fiorentina, slittamento al 2027 della tramvia e introduzione dei parcheggi a pagamento: ecco i sei mesi di amministrazione comunale che per Forza Italia sono da dimenticare. Come è consuetudine, infatti, anche a dicembre il gruppo consiliare ha presentato la pagella politica, la semestrale di controllo, con […]

CAMPI BISENZIO – Perdita del medico, mancati investimenti della Fiorentina, slittamento al 2027 della tramvia e introduzione dei parcheggi a pagamento: ecco i sei mesi di amministrazione comunale che per Forza Italia sono da dimenticare. Come è consuetudine, infatti, anche a dicembre il gruppo consiliare ha presentato la pagella politica, la semestrale di controllo, con tutti i giudizi sul sindaco Emiliano Fossi e gli assessori della sua giunta.

“Tutti i nodi sono venuti al pettine, – afferma il capo gruppo Paolo Gandola – il sindaco l’abbiamo visto più intento a cercare nuovi spazi in vista delle elezioni regionali, piuttosto che sul territorio a testimoniare la presenza della sua amministrazione. Nel frattempo Campi ha perso la possibilità di vedere realizzato il centro sportivo della Fiorentina. Ma non solo, la tramvia è slittata in fondo alle priorità della Città metropolitana e oggi la realizzazione dell’opera non è prevista prima del 2027, sebbene il sindaco parli di date più prossime. I lavori per la riqualificazione strutturale di Villa Rucellai previsti per il 2018 e annunciati in campagna elettorale sono stati rinviati al 2022 e dopo aver aumentato – negli anni scorsi – tutti i tributi locali ai massimi di legge, dal 2020 saranno introdotti anche i parcheggi a pagamento con l’installazione di appositi parchimetri. Una scelta che rappresenterà la mazzata finale per il commercio locale. Brutta battuta d’arresto anche la sua assenza per il compleanno e il conferimento del premio Levriero a un campigiano doc come Narciso Parigi“.

“Bocciatura, con un ironico “testa fra le nuvole”, anche per l’assessore Monica Roso: in questi sei mesi non ci sono state novità per l’attesa messa in sicurezza del Museo Manzi, ancora oggi non prevista sebbene una mozione di Forza Italia approvata all’unanimità; la fasciazione Isee anche per il contributo per usufruire dello scuolabus e l’apertura del Museo dei Gonfienti, annunciata per questo dicembre è nuovamente slittata almeno fino alla prossima primavera. Niente da fare nemmeno per l’assessore Riccardo Nucciotti. Sebbene dopo la diffida di Forza Italia si sia posto fine al problema dell’illegale accampamento di nomadi presso varie zone della città, con l’installazione, come richiedevamo da anni, di appositi dissuasori, in questi mesi è tornato preponderante il problema dello spaccio di droga. Intere piazze della città, su tutte piazza Matteotti e il parcheggio di via Don Gnocchi, sono infatti ostaggio di spacciatori che a tutte le ore del giorno è della notte stazionano in attesa dell’arrivo dei clienti. Atteso da almeno tre anni il Daspo urbano, mentre da due anni è sulla carta l’introduzione del doppio senso di marcia in via Buozzi. Unica nota positiva: la reintroduzione, come richiesto a gran voce da Forza Italia dell’autobus 30 in piazza Gramsci e via Santa Maria”.

“Illusionista” è stato definito invece l’assessore Lorenzo Loiero. “Se in precedenza il giudizio era stato più positivo – dice Angelo Victor Caruso, coordinatore di Forza Italia a Campi – questa volta non può che essere negativo. I lavori della bretellina di Capalle si sono interrotti prima dell’estate per la necessaria adozione di una variante e oggi non sono ancora ripresi; l’asfaltatura di via Buozzi avvenuta ai primi di settembre anziché in estate ha scatenato l’ira di decine di residenti; il rifacimento di piazza Matteotti è ancora una chimera e in via Vingone a Sant’Angelo a Lecore gli attesi lavori di messa in sicurezza, da attuarsi di concerto con la Città metropolitana, stentano ancora a decollare”. Disco verde, invece per l’assessore Giorgia Salvatori: “Sebbene le sue deleghe siano “minori” – continuano Gandola e Caruso – abbiamo apprezzato il suo impegno, il suo bon-ton istituzionale, la sua costante presenza agli eventi sul territorio e il suo essere serafica in ogni risposta, manifestando cortesia e rispetto”. Pollice verso, invece, per l’assessore Ester Artese: “Il centro cittadino continua a manifestare una situazione di assoluta sofferenza tanto che in questi giorni altri storici negozi hanno esibito il cartello di svendita totale per chiusura dell’attività. Degli incentivi per il commercio non c’è traccia, il cronoprogramma degli interventi stabiliti con le categorie economiche all’interno del protocollo “Centro vivo” non è stato rispettato e a un niente di fatto ha portato il dialogo con gli ambulanti del mercato, con i quali occorre concordare gli spostamenti necessari per redigere il piano di sicurezza richiesto per legge e a oggi mancante”.

Bocciatura infine, anche per gli assessori Giovanni Di Fede e Luigi Ricci: “Nei prossimi mesi – aggiungono Gandola e Caruso – il vice-sindaco Di Fede potrebbe essere chiamato a prendere il comando della giunta se davvero il sindaco a Fossi dovesse candidarsi come consigliere regionale. Oggi Di Fede non è mai presente alle iniziative cittadine e ha riscontrato la perplessità di tecnici e operatori durante la presentazione del nuovo Piano strutturale del Comune in quanto nessuna certezza è stata presentata e l’intero incontro è stato rivolto a spiegare più le procedure di adozione, rispetto ai contenuti. Sulla tramvia tutto è ancora in fase embrionale e senza soldi disponibili e la previsione di realizzazione un nuovo centro commerciale Coop in via Palagetta ha suscitato tante critiche soprattutto per la volontà dell’assessore di non chiarire con dovizia di particolari la situazione circa il futuro del punto vendita Coop di via Buozzi. Per quanto riguarda l’assessore Ricci, ancora oggi non ha saputo indicare a quanti cittadini sia stato riconosciuto il reddito di cittadinanza, né stabilire quali saranno le attività sociali che andranno a svolgere in favore della comunità; il restauro dell’immobile popolare di Sant’Angelo a Lecore in via di Sant’Angelo non è stato nemmeno programmato e già si sa che lì nascerà un progetto di solidarietà e coabitazione, proprio laddove i pochi residenti rimasti chiedono da anni di essere spostati. L’emporio definito market solidale continua a rimanere solo una vana promessa irrealizzata, sostituita da banali progetti sul riuso. Pollice verso anche il suo comportamento sullo smantellamento in corso del punto di emergenza medicalizzato territoriale”.