La “liberalizzazione” salva i bilanci dei punti vendita dei Gigli

CAMPI BISENZIO – La scelta dei Gigli di aprire le porte tutte le domeniche, lasciando chiuso il centro solo 6 giorni l’anno nel 2012, non è certo stata priva di polemiche, sia un anno fa che oggi. Per Yashar Deljoye S abeti le chiacchiere stanno a zero: se il centro commerciale fosse rimasto chiuso nei […]

CAMPI BISENZIO – La scelta dei Gigli di aprire le porte tutte le domeniche, lasciando chiuso il centro solo 6 giorni l’anno nel 2012, non è certo stata priva di polemiche, sia un anno fa che oggi. Per Yashar Deljoye S abeti le chiacchiere stanno a zero: se il centro commerciale fosse rimasto chiuso nei 54 giorni domenicali e festivi in cui ha aperto, il fatturato finale avrebbe subito una flessione dell’1,71%. “Le domeniche sono ossigeno per la vita dei Gigli, e sono i numeri a dimostrarlo – commenta il direttore – il 20% sia delle presenze che del fatturato sono registrati proprio in quelle giornate di aperture ulteriori, per questo occorre smetterla di strumentalizzare l’argomento, perché queste aperture non fanno male a nessuno. I piccoli negozi di vicinato non sono penalizzati dai Gigli, perché la nostra clientela domenicale non è soltanto locale, e quei negozi devono pensare a sfruttare le armi che hanno per attirare i loro clienti”. Sindacati, dipendenti r associazioni di categoria da un anno sono impegnati in una battaglia contro le liberalizzazioni, battaglia che ha portato la direzione dei Gigli a siglare un accordo, non vincolante, per tenere chiuso il centro 8 giorni nel 2013, aggiungendo Ferragosto e il 25 aprile alle chiusure del 2012. Ma la deroga finale è stata concessa solo su Ferragosto, che vedrà il centro chiudere i battenti, e sull’orario di chiusura, anticipato alle 21 per la domenica (la ristorazione nel finesettimana chiuderà alle 23).
Irene Grossi