La Firenze degli Innocenti nel libro di Riccardo Bigi: oggi a Toscana Tv, martedì 15 a Civica

CAMPI BISENZIO – Puntata odierna del “Tg del mattino” di Toscana Tv, nello spezzone dedicato alla Piana e alle sue notizie, in chiave fiorentina quella di oggi, venerdì 11 gennaio. Ma con un “collegamento” con i nostri territori che non è mancato neanche in questo caso. Insieme al sottoscritto, infatti, a essere intervistato da Maria […]

CAMPI BISENZIO – Puntata odierna del “Tg del mattino” di Toscana Tv, nello spezzone dedicato alla Piana e alle sue notizie, in chiave fiorentina quella di oggi, venerdì 11 gennaio. Ma con un “collegamento” con i nostri territori che non è mancato neanche in questo caso. Insieme al sottoscritto, infatti, a essere intervistato da Maria Teresa Rabotti è stato Riccardo Bigi, giornalista di Toscana Oggi e autore del libro “L’altra metà della medaglia”. Libro scritto per la Libreria Editrice Fiorentina e nel quale, partendo dalla storia di Ultimo Lasciati (l’unico nome “vero” in tutto il libro), Riccardo Bigi ripercorre la storia dell’Istituto degli Innocenti ma anche di una Firenze che non c’è più, fino ai giorni nostri e all’intraprendenza di due ragazzi, Alessandro e Giovanna che, attraverso le vicende della loro vita quotidiana, conducono i lettori in una vera e propria “caccia al tesoro” attraverso i secoli. Una caccia al tesoro che parla di bambini lasciati e accolti, di abbandono e affidamento, di vita che vuole nascere e vita tradita. Ovviamente sempre con Firenze sullo sfondo, quella Firenze che non comparirà mai nei “selfie” che i turisti si scattano ogni giorno nelle piazze e nelle strade della città. Per saperne di più – eccolo qui il “collegamento” con la Piana – martedì 15 gennaio alle 17.30 avrò il piacere di presentare il libro, insieme a Sara Bessi, collega de La Nazione Prato, presso la Biblioteca Civica a Calenzano (Sala Polivalente), che da tempo collabora con la Libreria Editrice Fiorentina. Un’occasione da non perdere, quindi, per entrare davvero nella storia di Firenze e riviverla grazie, così come è stato scritto in una precedente recensione, a “un racconto dolce e consolante”.