Italia Viva Signa: “Gli anziani, un patrimonio da tutelare. Per loro servono più risorse”

SIGNA – Il coordinamento signese di Italia Viva dice la sua in merito alla “Giornata internazionale delle persone anziane”. “È compito anche e soprattutto della politica – spiegano in una nota – ricordare la giornata di oggi, dedicata a livello internazionale alle persone anziane, affinché siano sensibilizzate le istituzioni e le politiche sociali, economiche e […]

SIGNA – Il coordinamento signese di Italia Viva dice la sua in merito alla “Giornata internazionale delle persone anziane”. “È compito anche e soprattutto della politica – spiegano in una nota – ricordare la giornata di oggi, dedicata a livello internazionale alle persone anziane, affinché siano sensibilizzate le istituzioni e le politiche sociali, economiche e sanitarie alla loro valorizzazione. Non bastano slogan di solidarietà o frasi di circostanza ma sono necessarie azioni concrete di tutela delle persone anziane, risorse fondamentali del nostro paese. La pandemia e il periodo relativo al lookdown hanno penalizzato pesantemente questa fascia di popolazione, su tutti i piani sanitario, sociale ed economico”.

“Le persone anziane – continua il comunicato – hanno risentito più di tutti le conseguenze della pandemia, costrette a un isolamento sociale maggiore per prevenire il rischio di contagio, lontani dal sostegno materiale dei loro familiari ma anche dal sostegno affettivo e sociale. Le restrizioni dei contatti interpersonali hanno impattato notevolmente sia sulle loro condizioni fisiche che su quelle psicologiche, incrementando forme depressive ed ansiose legate alla deprivazione interpersonale. A questo si aggiunge l’elevata mortalità, nonché situazioni di ospedalizzazione in cui gli unici punti di riferimento erano gli operatori sanitari che ne garantivano oltre che cura e custodia, anche un mantenimento dei legami affettivi attraverso videochiamate effettuate con i loro familiari nel corso della malattia”.

“Al 1 gennaio 2019 (dati Istat) gli over 65 erano 13,8 milioni, ovvero il 22,8% della popolazione totale. E le problematiche relative a questa fascia di età sono numerose: dall’inadeguatezza del reddito e delle pensioni, dai vincoli di bilancio in termini di spesa e di capacità di consumo, il rischio di povertà, la deprivazione materiale, il disagio abitativo, il degrado e la pericolosità della propria abitazione , le condizioni di supporto sociale), sono potenziali condizioni che influiscono profondamente sulla qualità della vita. Dei 209.013 casi di Covid-19 diagnosticati entro il 30 aprile scorso, il 53,3% è di sesso femminile, con un’età media di 60-64 anni. Se si guarda a chi ha più di 90 anni, le donne sono quasi l’80% anche in ragione della netta prevalenza femminile in questo segmento di popolazione”.

“Si comprende quindi come la popolazione anziana necessiti di maggiore supporto, in termini di assistenza sanitaria, miglioramento delle condizioni economico-sociali, nonché potenziamento di una rete territoriale di continuità e supporto. Gli studi sulle ricadute psicologiche nell’anziano dovute alle conseguenze del Covid-19, hanno inoltre evidenziato un maggiore rischio di depressione e ansia, amplificando il grado di disturbi affettivi già correlati all’avanzamento dell’età. Abbiamo una responsabilità politica di fronte a questa situazione, che necessita di azioni di potenziamento delle risorse investite per questa fascia di popolazione”.