Insieme si può: i cittadini aiutano la propria città

CAMPI BISENZIO – Insieme si può dare una mano al mantenimento della propria città, curando con piccoli interventi di  manutenzione anche gli spazi verdi oppure altri beni pubblici presenti sul territorio. L’affidamento ai cittadini o alle associazioni di volontariato la cura dei beni comuni, grazie ad un patto di collaborazione con l’amministrazione comunale è una […]

CAMPI BISENZIO – Insieme si può dare una mano al mantenimento della propria città, curando con piccoli interventi di  manutenzione anche gli spazi verdi oppure altri beni pubblici presenti sul territorio. L’affidamento ai cittadini o alle associazioni di volontariato la cura dei beni comuni, grazie ad un patto di collaborazione con l’amministrazione comunale è una pratica che da circa due anni avviene a Campi Bisenzio.

Questo è stato possibile attraverso il regolamento per il volontariato civico e che entro il 2017 ci sarà un ulteriore regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni. La presentazione sarà in consiglio comunale. Sarà questo l’argomento al centro del convegno promosso dalla
delegazione Cesvot di Firenze, in collaborazione con Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà – che chiude una serie di incontri sul territorio svolti in questi ultimi mesi fra associazioni di volontariato e amministrazioni.

“Si tratta di una bellissima esperienza – spiega il sindaco Emiliano Fossi – che fra non molto sarà inquadrata in una cornice legislativa che la accrediterà ancora di più. Dal 2014 portiamo avanti accordi con i cittadini e associazioni sul tema del volontariato civico. Lo stesso Emporio Solidale, che abbiamo inaugurato qualche giorno fa, si muove in questa direzione. Il cittadino viene reso partecipe e responsabile di un bene pubblico, comprende la difficoltà nella sua gestione con la conseguente crescita di sensibilizzazione e responsabilità civica. Entro la fine del 2017 approveremo il regolamento sulla gestione dei beni pubblici e contestualmente lavoreremo alla pubblicazione di un avviso pubblico che indicherà ai cittadini i luoghi dove c’è più bisogno”.

Un percorso iniziato con piccoli interventi legati alla manutenzione di alcune scuole da parte di gruppi di persone che poi si è sviluppato in interventi più strutturati. “Siamo convinti come amministrazione – conclude Fossi – che il percorso intrapreso aiuti e accresca il dialogo fra amministrazione e cittadini in un’ottica di condivisione e collaborazione fondamentale per il bene della comunità”.

“I cittadini tornano ad essere protagonisti grazie ai patti di collaborazione con le istituzioni che li supportano nella cura dei beni comuni – spiega Rossana Caselli, del direttivo nazionale Labsus Laboratorio per la sussidiarietà – Non più quindi solo fruitori di servizi, ma anche individui capaci di mettersi a disposizione della comunità per contribuire a dare soluzione, insieme alle amministrazioni pubbliche, ai problemi di interesse generale. Il territorio di Campi Bisenzio ha già dato prova di essere un terreno fertile per la creazione di esperienze di cittadinanza attiva”.

Tanti sono gli esempi di cittadinanza attiva che si sono concretizzati a Campi Bisenzio: dai genitori delle scuole primarie Lorenzo Il Magnifico e Pablo Neruda che si sono adoperati per imbiancare le classi dei figli, agli interventi dei cittadini che si sono presi cura di piazza Aldo Moro o dell’area verde di via San Quirico.

Fra i partecipanti all’incontro di sabato ci saranno anche Stefania Collesei, presidente Commissione 8 del Comune di Firenze che parlerà del primo regolamento di Firenze per la cura dei beni, Iacopo Zetti, assessore al territorio del Comune di Fiesole che racconterà storia ed esperienze del Regolamento sui beni comuni di Fiesole, e Sara Corradini, Direttivo Delegazione Cesvot Firenze che parlerà del Progetto Cesvot 2016 “Oltre l’Arno”, sintesi dell’esperienza di ascolto del volontariato in Oltrarno.

“Il convegno è l’occasione di un confronto pubblico – dice Ivana Ceccherini, presidente della delegazione Cesvot di Firenze – su come riuscire a gestire, valorizzare e rendere accessibili a tutti luoghi trascurati, su come dare spazio a iniziative e temi altrimenti ignorati, su come infine costruire e rafforzare le comunità, partendo dai beni materiali e immateriali che appartengono a tutti. Un’idea che c’era in passato e che in tempi più recenti è stata un po’ accantonata. I patti di collaborazione sono strumenti estremamente utili a questo scopo e come Cesvot siamo contenti di offrire la possibilità di parlarne insieme a cittadini, associazioni e Comuni”.