Indagine della GDF a Campi, la Lega “misura” il proprio garantismo. E “chiede chiarezza”

CAMPI BISENZIO – Sono della Lega le prime reazioni alla notizia che la Guardia di finanza di Firenze ha concluso un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica nei confronti di quattro dipendenti del Comune di Campi. Reazioni che arrivano per voce del segretario provinciale del partito, Alessandro Scipioni, e del responsabile della Piana, Filippo La Grassa. […]

CAMPI BISENZIO – Sono della Lega le prime reazioni alla notizia che la Guardia di finanza di Firenze ha concluso un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica nei confronti di quattro dipendenti del Comune di Campi. Reazioni che arrivano per voce del segretario provinciale del partito, Alessandro Scipioni, e del responsabile della Piana, Filippo La Grassa. “Il nostro garantismo – affermano – non può impedirci, se dovessero rivelarsi veritiere le accuse per le quali quattro dipendenti comunali a Campi Bisenzio sono finiti sotto indagine per aver presumibilmente falsificato autorizzazioni abitative in favore di extracomunitari, al fine di consentire loro di ottenere i ricongiungimenti familiari, di prendere atto di una situazione di una gravità inammissibile. Gravità che rende quasi beffardo il fatto che recentemente l’amministrazione comunale si sia vantata ai quattro venti del tanto decantato quanto surreale, buon funzionamento della politica dell’amministrazione Fossi riguardo l’integrazione degli extracomunitari. Situazioni del genere dimostrano quanto la richiesta della Lega, di essere estremamente rigorosi ed effettuare controlli costanti e rigidi sia, in questo campo, attuale e necessaria”. “Noi crediamo – aggiungono – che nessuno sia colpevole finché non è condannato in via definitiva, però esigiamo massima trasparenza e massima chiarezza su questa vicenda. Visto che queste quattro persone lavorano per il Comune di Campi Bisenzio, riteniamo fondamentale un confronto immediato in consiglio comunale su quanto accaduto, valutando anche che in alcuni di questi casi si parla di mancanza dei minimi requisiti igienico-sanitari per il rilascio delle autorizzazioni. Qui oltre alla legalità c’è un problema di pericolo per la salute pubblica sul quale va fatta piena chiarezza”.