CAMPI BISENZIO – “L’allievo si impegna, grande passione, però c’è da crescere. Voto finale: sei e mezzo”. In cattedra, a dare i voti, c’è il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi. Dall’altra parte,c’è invece la sua amministrazione, che alla vigilia del secondo giro di boa si merita, a detta del primo cittadino, una sufficienza più che abbondante. Ospite ieri sera di “Scusate l’interruzione”, il talk in onda tutti i martedì su Radio Geronimo Web realizzato in collaborazione con Piana Notizie e condotto da Marco Baldinotti, Giovanni Rizzo e Francesco Becchimanzi, con la partecipazione di Gaia Baroni e di Clem alla chitarra, Fossi ha raccontato questi due anni alla guida di Campi Bisenzio, senza sottrarsi alle domande e alle provocazioni che pure non sono mancante né in studio né tra i messaggi inviati dagli ascoltatori.
Sostenitore di Bersani ai tempi delle Primarie 2012 e vicino, oggi, a Matteo Renzi, per se stesso Fossi respinge l’idea di poter essere inquadrato in una delle correnti che dividono il PD a livello nazionale e locale, preferendo a tutte le altre la definizione di “fossiano”. “Dopo le elezioni 2013 ho creduto che la scelta di Renzi fosse la scelta naturale per provare a contendere il governo del Paese, e così è stato – ha spiegato – Nella mia storia politica non ho mai avuto una feroce e radicale appartenenza a nessun gruppo del mio partito. Rispondo a me stesso, senza padrini e madrine”.
Nel corso della serata, scandita dalle note dei Depeche Mode, Edoardo Bennato e Litfiba (Precious, Un giorno credi e Il mio corpo che cambia, rispettivamente, i brani scelti da Fossi), il sindaco ha replicato a diverse polemiche che negli ultimi mesi hanno infiammato il dibattito in città, a cominciare dalla campagna “Campi Si Cura”. “Fare politica significa fare le cose seriamente, ma anche col sorriso sulle labbra, senza prendersi, talvolta troppo sul serio” ha detto a proposito dell’originale manifesto-copertina Abbey Road in salsa campigiana. E a chi osservava che i 70mila euro stanziati sono spiccioli rispetto agli 800mila necessari per rifare tutta la segnaletica ha risposto che “a Campi non c’è bisogno di rifarla totalmente, c’è bisogno di rifarla nei punti più sensibili e pericolosi”.
Realpolitik è invece la parola d’ordine per quanto riguarda l’inevitabile capitolo aeroporto, con una critica al passato che avrà fatto fischiare le orecchie a Chini e Gianassi: “Non ci arrendiamo – ha puntualizzato – rimaniamo contrari a quella infrastruttura. Ma poiché se desiderano realizzarla la realizzano, noi per la salvaguardia dei cittadini vogliamo essere ai tavoli che contano. Se avessi voluto pulirmi la coscienza, avrei potuto urlare il no più forte, più radicale, più deciso, più berciato, ma alla fine quale sarebbe stato il risultato? E qual è stato il risultato dei no berciati da rappresentanti delle istituzioni negli anni passati? Che la regione ha fatto come voleva. Avessimo impostato le cose in maniera diversa forse avremmo ottenuto risultati diversi”.
Per riascoltare la puntata: http://goo.gl/8aLgll