CAMPI BISENZIO – Organizzare il referendum consultivo promosso da diversi cittadini a difesa dell’attuale ztl lungo via Santo Stefano, costerebbe 63mila euro. Una spesa piuttosto consistente se si tiene presente il momento critico in cui versa la finanza pubblica. Secondo il sindaco Emiliano Fossi “esistono anche altri strumenti per stimolare la partecipazione dei cittadini”.
La crifra dei costi per il refrendum è il frutto di un celere studio realizzato dagli uffici comunali ma, con questo, continua in una nota ufficiale il sindaco “non abbiamo nessuna intenzione di opporci allo svolgimento del referendum – dice Fossi – anche se ritengo che l’attenzione ai costi sostenuti da questa amministrazione più volte evidenziata da alcuni componenti dell’opposizione possa portare a opportune valutazioni al riguardo. Un modo per ridurre i costi della consultazione sarebbe quello di andare a ridurre il numero di sezioni elettorali, diminuendo la possibilità di partecipazione da parte dei cittadini, soprattutto in considerazione del fatto che la stima per ora elaborata prevede l’attivazione di 24 sezioni rispetto alle 39 ordinarie”.
Oltremodo all’orizzonte si prospetta anche la richiesta di referendum promosso da coloro che non intendono intitolare l’attuale Teatro Dante all’attore Carlo Monni.
Il referendum cittadino costerà 63mila euro. Il sindaco Fossi: “Forse meglio pensare a forme di partecipazione alternative”
CAMPI BISENZIO – Organizzare il referendum consultivo promosso da diversi cittadini a difesa dell’attuale ztl lungo via Santo Stefano, costerebbe 63mila euro. Una spesa piuttosto consistente se si tiene presente il momento critico in cui versa la finanza pubblica. Secondo il sindaco Emiliano Fossi “esistono anche altri strumenti per stimolare la partecipazione dei cittadini”. La […]
