CAMPI BISENZIO – Distanti ma vicini. Nei gesti ma anche nel modo di vivere la missione a cui sono stati chiamati: quella di sacerdote. Il racconto odierno riguarda infatti due sacerdoti: il primo, don Daniele Centorbi, originario di Castelfiorentino, è vice-parroco a San Jacopino, a Firenze (dove fra l’altro il parroco è un campigiano, don Fulvio Capitani), ma che comunque ha un legame saldo con la Piana; l’altro, don Bledar, nato in Albania, da tempo parroco a Santa Maria, a Campi Bisenzio. In questi giorni, come del resto ha fatto a San Mauro a Signa don Robert Swiderski con la celebrazione della Messa, appuntamento preceduto da un suono delle campane mai così lontano, mai così vicino e apprezzato da tanti fedeli, li abbiamo visti e sentiti più di una volta sui social, dove hanno proseguito il loro servizio interagendo nella preghiera. Don Daniele è legato alla Piana grazie al suo “ruolo” di assistente spirituale della sottosezione Firenze nord dell’Unitalsi. E, oltre ai vari momenti di intensa preghiera che si sono susseguiti all’interno di una chiesa (purtroppo) deserta, ci ha colpito il suo racconto della spesa fatta nelle botteghe della zona, “con i bottegai che si sentono in dovere di restare aperti, per dare una mano in questo momento difficile. Il fornaio, fra l’altro mi ha regalato anche un pezzo di torta (sorride…)”. E la loro richiesta “bonaria” di una preghiera in più in cambio di qualche euro in meno rispetto alla merce acquistata. Una comunità nella comunità. Don Bledar, invece, che abbiamo visto di recente grazie alla sua collaborazione con la Misericordia di Campi per la missione in Albania “Insieme facciamo la differenza”, ci ha colpito per un video che ha postato su Facebook, in cui recita l’Angelus a mezzogiorno vicino alle campane, con i rintocchi in sottofondo. Come se fosse, anzi lo era, un messaggio di speranza per tutta Campi. Sacerdoti, ma soprattutto uomini, con le chiese vuote e tanti fedeli, tanti cittadini che aspettano con ansia di vedere quelle porte di nuovo aperte e le chiese piene.
“Il libro del rifugio” – Essere sacerdoti oggi. Nelle chiese chiuse ma “aperte” grazie ai social
CAMPI BISENZIO – Distanti ma vicini. Nei gesti ma anche nel modo di vivere la missione a cui sono stati chiamati: quella di sacerdote. Il racconto odierno riguarda infatti due sacerdoti: il primo, don Daniele Centorbi, originario di Castelfiorentino, è vice-parroco a San Jacopino, a Firenze (dove fra l’altro il parroco è un campigiano, don […]
