SESTO FIORENTINO – Fuori c’è aria di festa, si accendono le luminarie, i cappotti ben chiusi sono scudi contro l’aria pungente, sui marciapiedi il battere dei passi, tutti diversi, tutti veloci. Le luci dei negozi sfidano il buio che scende presto. Tanti desideri, tanti doni. Si pensa all’ultimo gioiello elettronico per il giovane di casa, al pacchetto benessere da regalare alla ragazzina trendy, i guanti, il cappellino e la sciarpa per gli zii e poi il pranzo, la spesa, le ricette scaricate da internet e magari quel maglioncino così di moda da indossare la sera di Natale. Valeria ha un desiderio diverso: vuole risentire la zia Giovanna.
Forse non ci pensiamo, ma oltre ai desideri dei bambini ci sono anche i desideri, in qualche caso inespressi, delle persone anziane che vivono, a volte, da sole. Valeria ha 96 anni, vive con la figlia a Sesto Fiorentino, una grande famiglia alle spalle dispersa dagli anni, dalle vicissitudini parentali e dal passare del tempo. Tra i parenti rimasti un’anziana zia della sua stessa età che vive in provincia di Siena. Valeria per abitudine telefona spesso alla “zia Giovanna”. Le due donne, per complicazioni familiari di entrambe, non riescono a vedersi, ma per fortuna c’è il telefono e così riescono a sentirsi, a raccontarsi scampoli di vita passata e tenere speranze. Fino a quando alcune settimane fa il telefono della “zia Giovanna” resta muto. L’anziana donna non risponde
Mentre fuori esplode la gioia accompagnata dalle musiche natalizie, Valeria si rattrista, si sente ancora più sola. “Non potevo lasciare che la storia di Natale fosse una triste storia – racconta la figlia Lucia – così ho contattato l’Auser regionale che ha sede a Sesto Fiorentino. Dopo aver raccontato il desiderio di mia madre si sono messi in contatto con la presidente di Auser Gambassi Terme dove vive la zia Giovanna e l’abbiamo rintracciata”. La “zia Giovanna si era sentita male, era stata condotta in ospedale e poiché non in grado di continuare ad abitare da sola è stata trasferita alla Rsa. E ieri è stato consegnato il regalo di Natale alle due donne: una telefonata.
“Pronto… Valeria sei tu? Come hai fatto… ti ho pensato tanto, ma…”
“Zia, finalmente…. Come stai?”
Valeria e la zia Giovanna si sono sentite e si sentiranno anche nei prossimi giorni. A volte basta poco, veramente poco, ma se non ci fossero stati i volontari Auser il regalo forse non sarebbe mai stato consegnato. E mentre i volontari donano il loro tempo per aiutare chi ha bisogno, c’è chi pensa di penalizzare questa opera con l’Iva… anche se dal 2024. Buone feste