SESTO FIORENTINO – Un percorso partecipato con i cittadini, un confronto con la Fondazione, la richiesta al Comune affinché vengano varati strumenti urbanistici, vincoli per garantire una continuità ridisegnata su progetti legati alla contemporaneità: sono queste alcune richieste emerse questo pomeriggio nel corso dell’assemblea, alla quale hanno partecipato oltre 150 persone, promossa dal Comitato “Insieme per il Rinascita” per evitare la vendita del circolo avanzata dalla Fondazione Diesse e da Immobiliare Popolare. Il Comitato, contro la decisione di Fondazione e Immobiliare, ha raccolto in 43 giorni 1300 firme e aperto un dibattito su un luogo che ha rappresentato la storia del territorio e della politica locale. Dopo il “botta e risposta” attraverso i comunicati, il dibattito si è riversato proprio all’interno del circolo di via Matteotti.
“Il circolo è figlio di una storia collettiva – ha detto il segretario Pd sestese Lorenzo Zambini – bisogna far partecipare tutta le città e in modo trasparente. Una amministrazione comunale ha gli strumenti urbanistici per dare forma e prospettiva”. Zambini ha poi ricordato che sia il Circolo che la sede del Pd sono in affitto alla Fondazione sulla quale si è posto qualche domanda, come ad esempio quali investimenti ha fatto sulla struttura e ha poi provato a fare due conti. “Per quanto riguarda la sede Pd – ha detto Zambini – in 7 anni di affitto abbiamo pagato alla Fondazione 70mila euro. In questi anni ci è stato chiesto di liberare anche il magazzino dive venivano custoditi i materiali per la realizzazione delle feste. Dovevano essere liberati per la vendita. Questa è una battaglia sacrosanta perché riguarda il circolo di Sesto Fiorentino”.
“Hanno provato in questo periodo a metterci molte etichette addosso – ha detto Margherita Mellini, una delle promotrici del Comitato – ma qui siamo un gruppo di cittadini che vogliono portare un contributo all’agenda di questa città. Siamo un gruppo eterogeneo, ma sicuramente non accomunato a una tessera di partito”. Mellini ha esposto un’idea di cambiamento del circolo che dovrebbe, ha detto, rinnovarsi. “E’ un patrimonio prezioso per la comunità e non andrà perso” ha proseguito Mellini. “Tutti quelli che hanno firmato l’appello – ha proseguito Mellini – dovrebbero impegnarsi per tradurre in qualcosa di più concreto, prendere la tessera Arci, venire a fare qualche ora di servizio, pensare a qualche evento. Il circolo va transitato verso una versione 2.0”. Ma, ha aggiunto, deve restare uno spazio per i cittadini.
Massimo Ferrucci ha ripercorso la storia del circolo Rinascita e di un altro tentativo di vendita negli anni ’70-’80, poi rientrato grazie anche all’intervento dei sostenitori, dei cittadini. Anche l’assessore del Comune di Signa Federico La Placa è intervenuto portando l’esperienza signese del circolo Donizetti per il quale l’amministrazione comunale ha deciso di attuare un investimento per renderlo spazio di comunità. “Ci sono 1300 firme – ha detto Antonio Sacconi che nel 2007 era all’interno della Fondazione – con 250 euro a testa si salva il circolo”. E ha ribadito che i “debiti sono verso l’agenzia delle entrate”. C’è stato poi un botta e risposta tra Carlo Melani, ex sindaco di Sesto, e lo stesso Sacconi sulla Fondazione. Più volte è stato chiesto durante l’assemblea la presenza della Fondazione (sulla quale qualcuno ha espresso qualche perplessità) ad un tavolo per discutere sul futuro del circolo. Fra i presenti anche l’ex sindaco Andrea Barducci, l’assessore Massimo Labanca, la presidente del Centro commerciale naturale Sesto Sotto Casa Sabrina Piermarini, la presidente del centro civico di Quinto Sara Bosi e il consigliere della Lega Daniele Brunori.



