Il circolo Arci di Padule dice “no” alle slot

SESTO FIORENTINO – No slot: è quello che hanno detto al circolo Arci di Padule. Il Consiglio direttivo, insediatosi un anno e mezzo fa, si è assunto come priorità e che finalmente è riuscito a portare a compimento quello di eliminare le slot del circolo e ieri sera si è tenuta una assemblea alla quale […]

SESTO FIORENTINO – No slot: è quello che hanno detto al circolo Arci di Padule. Il Consiglio direttivo, insediatosi un anno e mezzo fa, si è assunto come priorità e che finalmente è riuscito a portare a compimento quello di eliminare le slot del circolo e ieri sera si è tenuta una assemblea alla quale hanno partecipato oltre al presidente del circolo Arci di Padule Piero Landi anche l’assessore Camilla Sanquerin.

“Il Circolo è nato ed esiste allo scopo di portare avanti un’attività socio-culturale – dice Landi – e le slot non hanno niente a che vedere con questo tipo di finalità, anzi, tutt’altro. Per questo, il nuovo Consiglio, lo scorso 31 dicembre ha deciso di spegnere le macchinette, proprio allo scoccare della mezzanotte, come segno di buon auspicio per l’anno nuovo”.

Al posto delle slot una serie di iniziative culturali che saranno alla base del rilancio del circolo. Tra queste “Un tuffo nell’arte” che porta i soci alla scoperta dei musei fiorentini e organizza periodici incontri nei locali del Circolo, sulla vita e le opere dei grandi pittori, scultori, artisti; oppure lo “Sportello del libero Scambio”, presso cui i soci possono prendere in prestito e scambiarsi gratuitamente libri, fino all’allestimento di mostre fotografiche all’interno del Circolo.

Ci sono poi le “cene di classe”, iniziativa con cui il Circolo Padule destina il 10% dell’incasso delle cene dei gruppi scolastici per l’acquisto di materiale didattico; le cene di beneficienza per le altre associazioni del territorio, le cene di autofinanziamento e i corsi.

“Abbiamo voluto sostituire l’ingombrante presenza delle slot con attività che riportino le famiglie della zona a frequentare i nostri locali – dice Landi – perché proponiamo attività interessanti ed educative, in cui mettiamo al centro la solidarietà, la cultura e il tempo libero. Vogliamo che il nostro Circolo torni a essere il luogo in cui ci si incontra e confronta, luogo aperto e in cui ci si apre al prossimo e che riesca a diventare il cuore della rinascita di questa zona, troppo spesso etichettata come ‘difficile’ e che invece noi vogliamo impegnarci a rendere vivibile e accessibile”.

“Per Arci Firenze – dice il presidente Jacopo Forconi – l’eliminazione delle macchinette dai Circoli è un atto necessario, che cerchiamo di incentivare e sostenere in ogni modo, nella consapevolezza però che, per eliminare il problema, serve un impegno ben più profondo, di tutta la società e della politica, per questo non possiamo che essere soddisfatti della presenza dell’Amministrazione. Il nostro Comitato è impegnato in una campagna di dismissione delle macchinette dai nostri circoli da anni: con seminari, incontri e iniziative sia di sensibilizzazione sia di sostegno a quanti decidano di disfarsene. È un percorso lungo e faticoso perché, come abbiamo sottolineato più volte, molti gestori riescono, grazie a cavilli e clausole vessatorie, a ingabbiare i Circoli in veri e propri percorsi a ostacoli che possono durare anni. Nonostante queste difficoltà, però, sono diversi i Circoli che hanno intrapreso la via della dismissione delle slot e il Circolo Padule, che pur si trova in un contesto particolare, è tra quelli che hanno avuto la forza di operare questa scelta, che è una scelta prima di tutto politica”.

“Quello della dipendenza dal gioco d’azzardo – ha detto l’assessore Sanquerin – e della diffusione delle slot è un problema che la nostra Giunta tiene in grande considerazione, tanto che siamo impegnati in prima fila, con l’Anci, per la stesura di un regolamento omogeneo a livello regionale, che regoli gli orari di slot e sale gioco. Siamo consapevoli che questo tema è, purtroppo, ormai intergenerazionale e che la crisi economica, con la conseguente incertezza che pesa su molti cittadini e con le nuove marginalità che crea, rappresenta un terreno fertile per la diffusione della dipendenza da gioco, tanto che rischiamo che davvero diventi un problema sociale molto allarmante”. L’assessore ha ricordato anche lo stanziamento da parte della Regione Toscana, di risorse da destinare alla prevenzione e il progetto presentato dalla Società della Salute Nord Ovest per costruire una rete di prevenzione e monitoraggio che coinvolga le Istituzioni (scuole, Amministrazioni) gli operatori economici e le realtà come quelle dei Circoli, perché, ha concluso, “solo con il capillare lavoro coordinato di tutti questi soggetti possiamo contrastare questa piaga sociale”.