FIRENZE – Il presidente della Regione, Eugenio Giani, si è complimentato con le strutture del Sistema sanitario regionale per la mobilitazione a seguito dell’esplosione dell’impianto Eni di Calenzano avvenuta stamattina. “Sono orgoglioso di tutti gli operatori che, a ogni livello, oggi hanno dato una risposta immediata all’emergenza. Li ringrazio uno a uno e ne sottolineo la professionalità e la prontezza nell’intervenire. È l’ennesima prova di un sistema che funziona e che ci rende fieri del nostro lavoro”. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nella giornata odierna ha sentito telefonicamente il presidente Giani non appena appresa la notizia dell’esplosione occorsa nel deposito Eni di Calenzano: “Il presidente della Repubblica – ha aggiunto Giani – mi ha tempestivamente chiamato per informarsi su quanto accaduto e per esprimere con parole molto umane solidarietà e vicinanza a coloro che sono stati colpiti dal gravissimo evento e ai familiari delle vittime”.
Ricostruiamo quindi l’accaduto: la prima chiamata di soccorso indirizzata all’azienda Asl toscana centro è avvenuta alle 10:24 da parte della Centrale Unica di Risposta 112. Sono stati subito attivati il 118 e le altre istituzioni coinvolte. Attivati i mezzi di soccorso e costituito il posto di comando avanzato in collaborazione con i Vigili del fuoco per coordinare i soccorsi. In totale sono state trasferite all’ospedale Santo Stefano di Prato tre persone attualmente stabili in osservazione, all’Ospedale di Careggi sei persone di cui 4 attualmente in OBI stabili, una in situazione molto grave in trasferimento verso AOUP per ustioni estese, un ricoverato in sub intensiva con trauma cranico; al Centro grandi ustioni AOUP un paziente con gravi ustioni.
Oltre ai pazienti trasferiti stanno arrivando spontaneamente nei Pronto soccorso aziendali alcune persone di cui 7/8 accessi spontanei a Prato per lieve patologia traumatica dell’orecchio e alcuni accessi ad Empoli e Torregalli per traumi al rachide. Si tratta di persone che si trovavano in prossimità del luogo dell’evento. Sono state attivate l’Igiene Pubblica e l’Arpat che si immediatamente sono recate sul luogo dell’incidente e dai loro sopralluoghi sono giunti a queste prime deduzioni: in merito alla problematica legata alla dispersione dei fumi e di particelle potenzialmente nocivi, la stessa è rientrata una volta domato l’incendio e con essa è venuta meno la necessità di particolari precauzioni da parte dei cittadini (es. finestre chiuse o distanza dalla zona dell’evento). Dalle valutazioni emerse da Arpat non emerge la necessità di proporre ai sindaci dei comuni interessati l’adozione di provvedimenti limitativi del consumo di prodotti agricoli locali. Saranno comunque effettuati accertamenti sui reflui ed eventuali problematiche di natura ambientale. Le indagini sulle cause dell’incidente sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Prato, che si è recata sul luogo, in collaborazione con i tecnici specializzati dell’Azienda. La dinamica e la ricostruzione delle cause è complessa e saranno necessari ulteriori accertamenti.