CAMPI BISENZIO – Saranno l’attrice Chiara Francini, volto noto della scena artistica italiana, nel ruolo di una moderna Viola, e Andrea Bruno Savelli, nei panni di Cosimo, il giovane eroe del romanzo di Italo Calvino che sale sugli alberi del giardino di casa promettendo di non scendere mai più, i protagonisti de “Il barone rampante” che debutterà sabato 29 settembre al Parco delle Cascine a Firenze. La nuova produzione, firmata dal Teatrodante Carlo Monni, in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana, per la regia di Andrea Bruno Savelli, sarà una lettura-spettacolo ambientata tra gli alberi del parco della città; sul palco anche Massimo Grigò, Amerigo Fontani, Manola Nifosi e Nav Ghotra. Dopo la prima, alle 15.30 al prato del Quercione (ingresso libero), la mini tournée proseguirà in teatro, sabato 7 e domenica 8 ottobre al Teatro Studio di Scandicci e il 14 ottobre al Teatrodante Carlo Monni. La produzione, infatti, è inserita nel Festival d’Autunno 2018 – Progetto Area Metropolitana.
In questa riduzione teatrale de “Il Barone Rampante”, romanzo di Calvino del 1957 che vuole essere un inno alla ribellione giovanile e alle imposizioni degli adulti, Andrea Bruno Savelli dirige e interpreta Cosimo Piovasco di Rondò, catapultando gli spettatori all’interno della vita del giovane protagonista che, dopo un litigio adolescenziale con il padre, sale sugli alberi, per rimanerci, prima nel giardino di famiglia e dopo nei boschi del circondario. Sarà una vita piena di avventure, a partire dalle amicizie con i ladri di frutta, fino alle giornate trascorse a caccia o immerso nella lettura.
Massimo Grigò sarà Biagio, il fratello minore di Cosimo, che farà da narratore e accompagnerà gli spettatori durante tutto lo spettacolo; Chiara Francini sarà Viola, figlia dei Marchesi d’Ondariva e vero amore di Cosimo, Amerigo Fontani sarà Gian dei Brughi, Napoleone e il padre di Cosimo e Manola Nifosì vestirà i panni della zia di Viola e la madre di Cosimo. La scenografia, affidata a Michele Ricciarini contribuisce alla creazione di una narrazione “tra gli alberi” con un allestimento che va da albero in albero, e una recitazione a 3- 4 metri d’altezza.
“Siamo di fonte a un capolavoro – dice Savelli – e come tale, rileggendolo in età diverse, si riesce a trarne sempre spunti nuovi e a esserne sempre sorpresi. Abbiamo scelto le Cascine perché sarebbe bellissimo se il parco di Firenze potesse diventare un luogo per un festival di teatro. È un romanzo perfetto perché i luoghi fisici incorniciano perfettamente i sentimenti: nella nostra mise en espace, protagonista è anche una scenografia imponente, con alberi enormi, posta tra due alberi scelti delle Cascine. Il cast si muove sulla scena a 4 metri di altezza, leggendo dai copioni, con rimandi simbolici”.
“Trovo molto bella – dice Emiliano Fossi, sindaco di Campi Bisenzio, consigliere della Città Metropolitana con delega, fra le altre, alla cultura – la rilettura di Calvino in questa nuova produzione del Teatrodante Carlo Monni, che vede la presenza di più di un interprete campigiano di origine, da Chiara Francini a Manola Nifosì e anche di Andrea, che ormai considero campigiano d’adozione. Siamo inoltre molto felici di questa collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana e la Città Metropolitana: il debutto al Parco delle Cascine, in uno scenario così suggestivo e stimolante, mi sembra un ottimo modo di fare teatro metropolitano”.
“Il mio personaggio – conclude Chiara Francini – lo vediamo prima bambino e poi diventare donna vivida, appassionata. È l’esatta esemplificazione dici che significa essere una donna innamorata: nei suoi dialoghi ci sono tutte quelle contraddizioni e gli stridii dell’amore, con gli sbalzi d’umore, il cambio di tono della voce e di stato d’animo, perfette caratteristiche dell’innamoramento. L’amore capita come le grazie: è qualcosa che può farti arrivare fino al cielo e un secondo dopo sbatterti a terra, e credo che Calvino abbia saputo rendere questo altalenare, queste meravigliose montagne russe che lo contraddistinguono”.