CAMPI BISENZIO – Una brutta estate per i cipressi, colpiti dall’afide, un piccolo insetto che fa ingiallire la chioma degli alberi. I cipressi a Campi sono 700 e circa il 60% è stato colpito da questo insetto. A dirlo e chiedere un monitoraggio e un protocollo comune tra i vari enti (Comune, Regione) è il capogruppo di Forza Italia Paolo Gandola.
Il consigliere ha chiesto dati e aggiornamenti all’ufficio Verde pubblico del Comune. I cipressi piantati sulle aree pubbliche del territorio campigiano sono circa 700 di cui la maggior parte risultano piantati ai lati della circonvallazione Nord, altri in aree e parchi pubblici, all’interno di rotatorie e sulla circonvallazione a San Piero a Ponti.
“Malcapitatamente – scrive Paolo Gandola – oltre il 60% dei cipressi risulta colpito dell’afide e oltre il 15% dei cipressi risultano gravemente danneggiati”. Questa infestazione ha ingiallito la chioma degli alberi, dato che l’insetto si nutre della linfa delle foglie e sembra che il proliferare di questo fenomeno sia stato favorito dal forte vento del 5 marzo, quando le piante sono state sottoposte a un forte stress.
“Per quanto attiene alla cure – spiega il consigliere – l’ufficio del Comune di Campi Bisenzio, ha affermato di attendere i nuovi ributti delle gemme avventizie al fine di monitorare e valutare l’entità effettiva del danno ed effettuare un intervento di irrorazione del fusto abbinandolo ad un insetticida sistemico. Pur tuttavia, proprio in questi giorni, il presidente dell’associazione del Centro Studi della Toscana, ha avanzato la possibilità di ricorre, fin da ora, a trattamenti fito-sanitari e chimici per fermare l’epidemia come ad esempio la tecnica endoterapica che viene già eseguita conformemente alle normative previste dalle leggi nazionali, regionali e locali in materia di distribuzione ed uso di prodotti fitosanitari in ambito urbano”.
Secondo il consigliere servirebbe quindi un protocollo di intervento unico e condiviso, tra gli enti locali e il servizio fitosanitario della Regione, per trovare le soluzioni migliori finalizzate a contenere in maniera efficace l’epidemia dell’afide dei cipressi, considerati immagine tipica e identitaria del paesaggio toscano.