FIRENZE – Questa mattina, nella sede centrale della Uil Toscana in via Corcos a Firenze, è stata presentata la manifestazione nazionale del prossimo 1 maggio a Montemurlo dove interverranno la segretaria regionale Cgil Toscana Gessica Beneforti, la segretaria generale Cisl Toscana Silvia Russo e il segretario generale Uil nazionale Pier Paolo Bombardieri. Presenti anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Toscana Rossano Rossi, Silvia Russo e Paolo Fantappiè. “Montemurlo – ha detto Rossi – è stato scelto come luogo simbolico in memoria di Luana D’Orazio, giovane vittima del lavoro. In Italia si continua a morire di lavoro, tre persone al giorno, in un sistema che non tutela i lavoratori. La tragedia diventa notizia solo quando è collettiva o coinvolge giovani. La precarietà e la povertà costringono ad accettare qualsiasi impiego, anche a rischio della vita, spesso in appalti e subappalti dove la sicurezza è sacrificata ai costi. Il mercato del lavoro è stato deregolamentato, i salari sono bassi, e mancano tutele come l’articolo 18. Chi denuncia o prova a difendere i diritti spesso viene isolato o licenziato. Per questo serve una battaglia referendaria che elimini gli appalti a cascata e restituisca dignità e sicurezza al lavoro. La politica non può più ignorare il legame tra insicurezza e sfruttamento. È ora di dire basta”.
“La presenza a Montemurlo per il 1 maggio – ha aggiunto Russo – non è solo simbolica: Luana D’Orazio rappresenta tutte le vittime del lavoro in Toscana, una regione con un tasso di mortalità sul lavoro in forte aumento. Le leggi ci sono, ma mancano controlli, verifiche e soprattutto una vera cultura della prevenzione. È necessario investire nella sicurezza come diritto dei lavoratori e anche come opportunità per le aziende. La produttività deve crescere mettendo al centro le persone, non forzando i ritmi. Serve maggiore impegno delle istituzioni, più controlli e formazione nelle scuole. Solo lo 0,4% dei bilanci delle Asl è destinato alla prevenzione: si può e si deve fare di più, anche attingendo al tesoretto Inail. Le risorse ci sono, serve volontà politica. In piazza, i sindacati saranno uniti e determinati a chiedere interventi concreti”. La sicurezza sul lavoro – ha concluso Fantappiè – è una strage che colpisce oltre mille persone all’anno, con 49 morti in Toscana nel 2024. Le istituzioni e le imprese devono fare di più, investendo in formazione, abolendo appalti a cascata e aumentando i controlli. La politica deve stanziare risorse specifiche per la sicurezza, ma fino ad ora mancano fatti concreti. A Montemurlo, il Primo Maggio non è solo simbolico: si inaugura una strada dedicata a Luana D’Orazio, giovane vittima di un incidente sul lavoro, per ricordare tutte le morti e supportare le famiglie delle vittime. Le pene per chi viola la sicurezza devono essere più severe, con una procura speciale per questi reati. La vita dei lavoratori è sacra, e il sindacato lotta affinché non ci siano più morti sul lavoro e che chi viola le leggi venga penalizzato adeguatamente. La nostra battaglia per zero morti sul lavoro non si ferma”.
Nel 2024 la situazione della sicurezza sul lavoro in Toscana si è dimostrata particolarmente critica, con un aumento preoccupante dei decessi: 49 lavoratori hanno perso la vita, ben 16 in più rispetto al 2023, con una crescita del 48%. A fine aprile 2025 i morti sul lavoro sono già 21, inclusi cinque in itinere. La Toscana è classificata in zona arancione per l’incidenza della mortalità sul lavoro, superiore alla media nazionale, con province come Pistoia, Massa-Carrara, Siena, Firenze e Lucca tra le più a rischio. Gli infortuni sul lavoro hanno superato i 45.000 nel 2024, con una media di oltre 120 al giorno; tra gennaio e febbraio 2025 si contano già più di 5.000 casi, oltre a un migliaio di infortuni in itinere. Le malattie professionali, infine, hanno toccato quota 13.000 nello stesso anno, con un incremento del 20,98% rispetto al 2023, segnalando un quadro complessivo che richiede un intervento urgente e strutturale per garantire condizioni di lavoro più sicure e dignitose. Il problema non si limita agli incidenti: il 70,7% dei controlli effettuati dall’Ispettorato del Lavoro ha evidenziato irregolarità, in netto aumento rispetto al 2023 (+115%), con oltre 6.234 infrazioni riscontrate, e picchi superiori all’80% in alcuni settori. Il lavoro nero è un’altra emergenza: nel 2024 sono stati scoperti 1.648 lavoratori irregolari, di cui 351 extracomunitari, pari a una crescita del 21,3%.