“I diari del tandem” con i ragazzi de “La Pehora nera”

CAMPI BISENZIO – Stavolta le due ruote arrivano al Teatrodante Carlo Monni. “I diari del tandem” ospita non solo due ciclisti, ma un gruppo intero di ragazzi, quelli delle della neonata associazione “La Pehora nera”. L’Italia in generale, e la Toscana in particolare, sono il trionfo delle peculiarità circoscritte, delle  tradizioni rivendicate con orgoglio dalle […]

CAMPI BISENZIO – Stavolta le due ruote arrivano al Teatrodante Carlo Monni. “I diari del tandem” ospita non solo due ciclisti, ma un gruppo intero di ragazzi, quelli delle della neonata associazione “La Pehora nera”.

L’Italia in generale, e la Toscana in particolare, sono il trionfo delle peculiarità circoscritte, delle  tradizioni rivendicate con orgoglio dalle comunità ed usate come simbolo identitario. Soprattutto in campo alimentare, ma non solo. Il Bardiccio, per esempio, è un tipo di salsiccia che si trova solo nelle macellerie della Val di Sieve, da Pontassieve a Contea. Sempre lì vicino, nel Mugello, da Dicomano a Scarperia, si cucinano i Tortelli fatti in casa con il ripieno di patate. A Campi, e solo a Campi, e quindi in un territorio ancor più circoscritto, c’è una peculiarità particolare, la Pecora. La trovi solo qui, cucinata in umido, alla griglia, come lesso e come sugo. E la pecora come simbolo identitario resiste negli anni e nelle generazioni tanto che oggi dei ragazzi di Campi, tutti intorno ai venti anni, hanno deciso di fondare un’associazione e di usare la pecora come simbolo e come nome dell’associazione stessa. E per giunta l’hanno fatto usando il termine pecora per come si dice e non per come è scritto. Infatti il nome dell’associazione è “La Pehora Nera”.

“La pecora in quanto simbolo e identità di Campi, nera in quanto fuori dal gregge. Noi ragazzi de ‘La Pehora Nera’ siamo nati per distinguerci”. A parlare è Alessio Frasconi il presidente dell’associazione insieme al vice presidente Fabrizio Mertino. Ci troviamo fuori dal Teatrodante Carlo Monni. Oggi si pedala poco, c’è da preparare la serata. Si pedala facendo. Arrivano poi anche tutti gli altri ragazzi dell’associazione. L’organizzazione di un evento è una cosa complessa. Si parte da un’idea, poi c’è da darle forma, va portata in scena. E quindi c’è da preoccuparsi di prendere accordi per dove farla e con le persone che parteciperanno, le varie autorizzazioni, il volantino, la promozione, mettersi al telefono ad avvertire gli amici e poi tanto altro ancora. Ragazzi ci siamo ricordati di fare l’evento su facebook? Chi è che lo doveva fare? Ed ancora le ansie dell’ultimo minuto e la paura di non aver fatto il possibile. Per questo è importante condividere tutto con più persone possibile. Perché in questo modo la fatica ti sembra meno faticosa e la gioia è ancor più gioiosa. L’organizzazione di un evento è un bell’esercizio di democrazia. E se poi alla fine tutto fila per il meglio non ti resta che bere una birra tutti insieme e pensare alla prossima iniziativa.

“Ci siamo presi in carico un impegno originale, direi quasi in contro tendenza con il panorama generale, ossia quello di non girare lo sguardo da un’altra parte, ma piuttosto di impegnarci in prima persona per il bene comune di Campi Bisenzio”. Lo dice Alessio mentre scende dal tandem e va diretto in teatro. C’è da sistemare in bella evidenza nel foyer il roll-up con il simbolo della loro associazione. Nel foyer conto perlomeno 10 ragazzi dell’associazione che si stanno dando da fare per far si che la serata fili per il meglio. Sono tanti e tutti ben motivati. Tra poco il sipario del teatro si aprirà e diventerà cinema con la proiezione del film “Sulla mia pelle”, sugli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi. “Con le proiezioni al Teatrodante Carlo Monni abbiamo intenzione di dare nuova luce al mondo del cinema di Campi inteso quale momento di forte aggregazione e partecipazione. A seguire la proiezione di oggi, sono previste altri film a cadenza mensile, a partire dall’anno nuovo”. Complimenti per la scelta del film, ragazzi. I film belli son quelli che ti procurano emozioni forti. Quelli che ti svegli la mattina dopo con quell’emozione che è ancora viva dentro di te. E provi piacere per aver provato, e provare ancora, un’emozione così forte. Questo vale, ovviamente, anche per film a forte contenuto drammatico. E poi…e poi ci sono film che ti procurano emozioni così forti che quasi non riesci a reggerle. Come se quello che vedi non fosse finzione, ma realtà. Come se quello che vedi ti riguardasse, personalmente. Come se la pelle di Stefano fosse la tua pelle. Come è successo l’altra sera proprio con il film “Sulla mia pelle”, al Teatrodante. Guardando questo film per fuggire da quel dolore non puoi pensare che quello che stai vedendo è solo finzione. No, non lo puoi fare, perché sai benissimo che quello che stai vedendo è successo veramente. La serata è stata preceduta da un intervento di Guido Magherini, il padre di Riccardo e dal sindaco di Campi, Emiliano Fossi. “Il cinema non è comunque il nostro unico impegno, in quanto le nostre diverse esperienze ci hanno portato e ci porteranno ad organizzare iniziative più variegate possibili, con un solo obiettivo: il benessere dei campigiani. I prossimi impegni sono le Domeniche in centro, prima di Natale, dove faremo spettacoli e animazioni per bambini e poi organizzeremo la festa di capodanno in piazza. E…poi tante idee in calderone”. Le pehore nere ci hanno salutato in fila davanti allo schermo del film appena finito, di fronte ad una sala piena, commossa. Grazie ragazzi. Una serata bella e intensa. A presto ragazzi. “A presto, si!”

Giovanni Grossi