CAMPI BISENZIO – “Campi di tutto”: è sufficiente il titolo per addentrarci nella nuova pedalata, rigorosamente in tandem, fatta da Giovanni Grossi sul territorio campigiano. Dai baccelli dello zio Bob al calcetto e al tennis. Andiamo a pedalare…
“Allora Cesare sei pronto a salire sul tandem?”. “Prontissimo, ma prima ci voleva salutare lo zio Bob che è nel campo a raccogliere baccelli per noi. Dice che se ci piglia fame mentre pedaliamo per Campi un po’ di baccelli possono sempre servire”. “Nutrienti e rinfrescanti, che c’è di meglio?”. Ecco che arriva Bob con il suo cesto di baccelli accompagnato da un bel sorriso (forse sarcastico): “Buona pedalata lavoratori!”. Cesare Carovani è l’uomo dei campi di calcetto e di tennis (e adesso scopro che, con l’aiuto dello zio Bob, anche di baccelli) in via Barberinese proprio accanto al distretto alimentare fatto di una serie di proposte articolate che vanno dal fast food internazionale a quello locale di Don Chisciotte e della gelateria Sottozero. Sport e cibo uniti nella lotta per un gusto pieno della vita. Due modi complementari di cura del corpo. Qui si possono perdere e assumere calorie senza spostare l’auto. Tutto a Km 0 (soprattutto i baccelli). Cesare è un piccolo imprenditore che ci prova, che non si limita a fare il suo (che, comunque, già di per sè basterebbe), ma che in questi anni ha provato ad organizzare a Campi (e per Campi) degli eventi molto interessanti e di valore assoluto. Il prossimo sarà la Spartan Race. In piazza Fra Ristoro ci fermiamo per un ristoro (per l’appunto) a base di baccelli e… baccelli, proprio sotto il totem che pubblicizza la Spartan Race. Qui, il 2 giugno, verrà allestito il villaggio da dove partirà la corsa. La Spartan Race è una corsa ad ostacoli unica al mondo (andate a cercare su Youtube i tanti filmati che ci sono). Cesare parla fiero del fatto che è riuscito a portarla a Campi: “La Spartan Race sarà un’opportunità enorme per Campi. Abbiamo già 3.200 iscritti e contiamo di arrivare a 4.000. Il 30% sono donne, una proporzione enorme per lo sport, ed il 15% stranieri. C’è una stima indipendente di una proloco di una città italiana dove è stata realizzata che parla di una ricaduta sul territorio di 350/400 mila euro. Non possiamo svelare il percorso fino al giorno della gara, ma ci saranno tre protagonisti: Villa Montalvo, il centro di Campi ed il Bisenzio”. Insisto, ma non c’ verso. “Giovanni posso solo dirti che correranno sull’argine e poi scenderanno nel Bisenzio, passeranno sotto il ponte e risaliranno sull’altro lato dell’argine”. “Cesare, ma è una “ganzata”. Il 2 giugno mi piazzerò sul ponte e li guarderò a uno a uno questi 4000″. In via Santo Stefano salutiamo la Vanessa e Alberto di Fidelio e ci fermiamo alla Tana dei Ghiotti a condividere i baccelli dello zio Bob con Paolo. Ci sarebbe piaciuto condividerli anche con Rossano, il parrucchiere dello “sporto” accanto, ma c’ha il rasoio in mano e non ci sembra il caso di disturbarlo. Tra pedalare e chiacchierare siamo arrivati a Villa Montalvo. Qui, dal 4 al 6 maggio scorsi, nel giardino della villa, sono cresciuti Campi di Birra. Ci fermiamo. “Campi di Birra, vuole essere un evento a 360°. Oltre alla possibilità di seguire un percorso sensoriale alla scoperta di due mondi, quelli della birra e del vino, che camminano di fianco uno dell’altro, è un evento che ha dato spazio alla musica dal vivo, ai più piccoli con un corner a loro dedicato, a laboratori di degustazione guidati sia di birra&vino, ma anche di accostamenti tra Birra&Sigaro Toscano curati dal Club Maledetto Toscano”. E poi… “Cesare prendi fiato un attimo, e pensare che all’inizio mi avevi detto che non sei bono a parlare, ma non ti voglio fermare, dai continua…”. Si prende una pausa condita con risa e riparte: “E poi in questi anni abbiamo organizzato la festa dello sport per il Comune di Campi e la Color Vibe, una corsa dove la gente si butta addosso la vernice colorata”. “Cesare hai contribuito a colorare la nostra Campi”. Siamo ritornati alla partenza. Il giro è finito. Mangiamo gli ultimi baccelli e ci salutiamo. “Cesare ricordati di salutare lo zio Bob”. “Lo farò. Ciao Giovanni”.
Giovanni Grossi