Guardia di Finanza, denunciati nove cittadini cinesi: contrabbandavano capi di abbigliamento

FIRENZE – Nei giorni scorsi la stretta collaborazione tra i funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) di Firenze in servizio presso la sezione distaccata dell’Aeroporto Vespucci e i militari del Comando Provinciale di Firenze della Guardia di Finanza ha permesso di interrompere un meccanismo di contrabbando di capi di abbigliamento di pregio, organizzato da 9 […]

FIRENZE – Nei giorni scorsi la stretta collaborazione tra i funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) di Firenze in servizio presso la sezione distaccata dell’Aeroporto Vespucci e i militari del Comando Provinciale di Firenze della Guardia di Finanza ha permesso di interrompere un meccanismo di contrabbando di capi di abbigliamento di pregio, organizzato da 9 cittadini cinesi (3 residenti in Italia e 6 in Cina), tutti denunciati all’Autorità Giudiziaria fiorentina per i reati di contrabbando aggravato e falso in atto pubblico: sottoposti a sequestro capi di abbigliamento per un valore di oltre 130.000 euro e constata un’evasione fiscale per circa 45.000 euro. Le attività consistevano, nello specifico, nell’accompagnare turisti cinesi in visita nel nostro paese presso i vari “outlet” della Toscana dietro la proposta di “vantaggiosi tour dello shopping”, in quanto gli acquisti fatti da stranieri in Italia possono essere sgravati dell’Iva, così come previsto dal cosiddetto “Tax Free”, prima dell’imbarco per rientrare nel paese di origine. Tra gli acquisti fatti dai turisti, i cinesi denunciati aggiungevano moltissimi oggetti da loro comprati per fare in modo che anche questi accedessero alla detrazione dell’imposta dell’Iva. Tali prodotti, poi, erano messi in vendita dalle stesse persone che potevano offrire oggetti con prezzi che erano nettamente inferiori a quelli praticati da qualsiasi negozio del territorio, creando così una concorrenza sleale e un pericoloso corto circuito che metteva a rischio soprattutto gli affari dei commercianti onesti. L’individuazione del meccanismo illegale è stata possibile anche grazie al sistema informatico ideato dall’Agenzia Dogane Monopoli denominato “Otello 2.0”, che digitalizza e confronta la fatturazione elettronica con i rimborsi dell’Iva. Le indagini continuano per appurare l’eventuale complicità di altre persone e per approfondire i risvolti di natura fiscale nei confronti dei soggetti residenti sul territorio italiano.