SESTO FIORENTINO – Dalla “presa del Palazzo di Inverno” alla condizione di “assediati nella Fortezza Bastiani”, in attesa di un nemico che non arriverà mai. Lo scrive il Partito Socialista di Sesto Fiorentino ripercorrendo la storia della politica locale. “Sono trascorsi anni, quasi un decennio, dagli eventi che hanno segnato la vita politica della nostra città. – prosegue la nota del Psi – Una crisi politica maturata nel Partito Democratico. Una vera e propria scissione nel gruppo consiliare e nel partito. Tutti a casa, sindaco e consiglieri comunali. E’ la fine dell’esperienza governativa per la coalizione di centro-sinistra a Sesto”.
“Per la cronaca registriamo: l’arrivo di un commissario per il governo della città – commenta il Psi sestese – e nella successiva elezione comunale, la vittoria del “mondo variegato” della sinistra e del sindaco di Sinistra Italiana, il tutto sotto “l’ala protettrice del sol dell’avvenire”. Il Partito Democratico nel nuovo consiglio comunale, all’opposizione. Non si vive un momento politico edificante. Lo sconvolgimento ha avuto, nel tempo, una risonanza rilevante. Uno scenario politico senza un minimo di progettualità regionale, metropolitana: un quadro privo di prospettive. Di conseguenza, senza averne consapevolezza, la politica sestese rimane fuori dal contesto provinciale e regionale. Nel tempo, poche le varianti negli assetti politici sestesi: la riconferma del sindaco di Sinistra Italiana e il ritorno del Partito Democratico al governo della città: un colpo di spugna sul passato. I venti consiglieri della nuova maggioranza di governo, tutti insieme appassionatamente, ma lontani politicamente. I protagonisti, isolati dal mondo esterno, insistono nel rifugio della Fortezza Bastiani, in un’attesa, vigilante, del nemico; un nemico che mai arriverà senza un minimo di progettualità metropolitana, regionale, sempre in attesa”.
“Vicende politiche che – prosegue il Psi sestese – meriterebbero una comune riflessione. “O voi che siete in piccioletta barca” è l’esortazione ad andare “oltre lo strato superficiale degli eventi” per leggere e capire, diversamente sfuggono parti che hanno “l’inclinazione verso la conoscenza e la comprensione”. Abbiamo preso a pretesto l’esortazione “che Dante rivolge ai lettori non in possesso di conoscenze e comprensione ovvero quelli che non si sono dedicati, per tempo, allo studio, per farli desistere di continuare a seguirlo nell’impresa”, mettersi in mare aperto, senza timore. Di conseguenza, prima di procedere, in una riflessione, è indispensabile, eliminare il persistente “stato di autosufficienza” nella pratica politica da parte del Partito Democratico; oltre a togliere lo strato di polvere che persiste sui ricordi, per leggere e capire. Di fatto riteniamo necessario disporsi a comprendere il ruolo che hanno avuto i movimenti, i partiti e gli eredi del riformismo socialista e cattolico, nel processo di emancipazione della nostra collettività, nel “secolo breve” e oltre. Diversamente “tornate a riveder lì vostri liti non vi mettete in pelago tornate alle coste da cui siete partiti, non vi inoltrate in mare aperto. In pro del mondo che mal vive, ovvero in pro di Sesto che mal vive”…”.