TAHITI – “Iorana Ia Otou” ( un saluto a tutti, nella lingua polinesiana).
Questo viaggio sta diventando sempre più…interessante! Ma potrei davvero usare tanti aggettivi per descriverlo.
Alle 1.15 lasciamo, con volo Lan, Hanga Roa e, quindi, Rapa Nui. Direzione sempre verso ovest, ovvero verso la Polinesia Francese, verso Tahiti. Sono dall’altra parte del mondo. Per tutti i miei cari, che seguono il mio girovagare, ci sono 12 ore di differenza: in questo momento io vado a letto e voi, invece, vi svegliate. La Polinesia, ovvero: le Molte Isole, è più vasta di quello che noi immaginiamo; anche perché, quando si parla di questa parte di mondo, la nostra mente pensa dubito a Tahiti e alla Polinesia Francese. Ma con questo termine si indicano tutte le isole all’interno del grande triangolo che ha come vertici
le Hawaii, la Nuova Zelanda e l’Isola di Pasqua. La Polinesia, dove sventola bandiera francese, è composta da 118 isole, raggruppate in 5 arcipelaghi: Isole della Società, Marchesi, Tuamotu, Australi e Gambier. Le più visitate sono le prime,
perché ancora pochi turisti si spingono fino alle Marchesi sulle tracce di Melville, di Stevenson e di Gauguin. Mentre ancora meno sono quelli che affrontano il viaggio verso le Gambier e le Australi; dove la natura è quasi incontaminata, ma arrivarci è un’impresa. La mia prima tappa è nell’isola sicuramente più famosa , ovvero: Tahiti.
Purtroppo, devo ammettere che, se il viaggio prevedesse solo la visita di questa isola, scriverei: meglio optare per un altro posto!
È tutto carissimo! Ma la cosa che più mi ha colpito è che la gente si divide in 2 categorie. Faccio l’esempio di 2 ragazzi della reception del mio hotel: Ben, dal sorriso contagioso e dalla gentilezza innata, e Teva, la maleducazione in persona.
Attenzione, quindi, nella scelta dell’hotel: più caro non vuol dire migliore, anzi!! Meglio optare per qualcosa di più familiare.
Papeete merita una visita, ma solo per andare a comprare qualcosa, a qualche franco in meno, al colorato mercato; chi ama le perle può visitare il Museo delle Perle e, se proprio vuole lasciare un bel po’ del suo stipendio, comprare uno degli oggetti in vendita. Ma quello che ho amato di più a Papeete e che ricorderò con piacere sono le Roulettes vicino al mare. Che cosa sono? Delle vere e proprio roulettes tahitiane, che servono da mangiare dalle 18 in poi. E lo fanno, alcune, divinamente. Infatti, offrono un’eccellente esperienza gastronomica immersi nell’atmosfera locale. Vi sono decine di roulettes fra cui scegliere. Noi optiamo per L’Estanco. Sarà il nome spagnoleggiante ? Non lo sappiamo, ma mai scelta fu più azzeccata! Mangiamo un “Saumon des Dieux” ( non vi fate condizionare dal nome, perché è la parte migliore di un pesce locale) e una raclette: divini!!! Il proprietario viene dalla “Metropole”, ma vive ormai qui da 16 anni. Non è pentito, anzi..ci racconta del posto, ci dà consigli vari e, fra un cliente e l’altro, si fa anche una foto con noi. Gil Legendre, grazie per la tua gentilezza, fa bene al cuore, quando casa è così lontana!
Bien, domani lasciamo le Isole della Società, destinazione quelle di Tuamotu.
La connessione Internet ci fa un po’ disperare, ma presto avrete notizie, perché…l’avventura continua!
Mery Coscarelli
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TAHITI – “Iorana Ia Otou” ( un saluto a tutti, nella lingua polinesiana). Questo viaggio sta diventando sempre più…interessante! Ma potrei davvero usare tanti aggettivi per descriverlo. Alle 1.15 lasciamo, con volo Lan, Hanga Roa e, quindi, Rapa Nui. Direzione sempre verso ovest, ovvero verso la Polinesia Francese, verso Tahiti. Sono dall’altra parte del mondo. […]
