Giampiero Fossi e i suoi primi cinque anni da sindaco: “Tanti ostacoli sul cammino, ma sono pronto a ricandidarmi”

SIGNA – “Arrivo con la consapevolezza di avere portato avanti il progetto iniziato con il mio primo mandato elettorale. E adesso sono pronto a ricandidarmi”. Il sindaco di Signa, Giampiero Fossi, analizza i cinque anni che lo hanno visto sedere sulla poltrona da sindaco e si proietta nel futuro. Quando mancano pochi mesi alle elezioni […]

SIGNA – “Arrivo con la consapevolezza di avere portato avanti il progetto iniziato con il mio primo mandato elettorale. E adesso sono pronto a ricandidarmi”. Il sindaco di Signa, Giampiero Fossi, analizza i cinque anni che lo hanno visto sedere sulla poltrona da sindaco e si proietta nel futuro. Quando mancano pochi mesi alle elezioni amministrative che rinnoveranno il consiglio comunale.

Come arriva, quando ancora manca un po’ di tempo, all’appuntamento con le urne?

“Signa adesso può vantare una serie di funzioni al pari dei Comuni vicini, frutto di una serie di “acquisti” che questa amministrazione ha fatto, penso per esempio a Villa Alberti e all’immobile che ospiterà la nuova sede della Polizia municipale, e delle risorse Pnrr, che non sono di poco conto. Ma la soddisfazione è anche per alcuni obiettivi meno visibili che abbiamo raggiunto, ma di prospettiva. Mi riferisco alla viabilità, con l’avanzamento del progetto del nuovo ponte sull’Arno e la variante a via Roma, con l’imminente apertura del cantiere che consentirà il collegamento da via delle Bertesche alla doppia rotonda dell’Indicatore. E mi riferisco anche alla sicurezza idraulica, con il completamento dell’impianto idrovoro di Castelletti e i lavori alla Cassa di espansione dei renai con la Realizzazione del nuovo ponte sul Bisenzio”.

Due mesi dall’alluvione: Signa è stata toccata marginalmente da quel drammatico evento…

“Le opere fatte in questi anni hanno contribuito affinché i danni siano stati minimi. Penso in modo particolare alla zona ovest del nostro Comune, aiutata in modo consistente a non finire sott’acqua grazie proprio all’impianto di Castelletti. Dal Bisenzio, tramite i Renai e la Cassa di espansione attualmente in uso, sono defluiti regolarmente in una settimana 4 milioni di metri cubi d’acqua, consentendo al tempo stesso di salvaguardare, rispetto al passato, le strutture del parco. Il nuovo ponte sul Bisenzio entrerò in funzione entro la prossina primavera con un rialzamento di via Arte della Paglia, con l’ulteriore notizia di essere in anticipo sui lavori che permetteranno, in questo caso con il nuovo ponte sull’Arno, il collegamento con Lastra a Signa”.

Spesso traspare la sensazione che questo Comune sia “immobile”: lei come se la spiega?

“Perché spesso le cose procedono con lentezza, è vero. Ma per realizzare le opere servono tempo e soldi. E, in tal senso, un’amministrazione comunale è sfavorita rispetto a un privato. Per un ente pubblico, con il passare degli anni, la burocrazia si è centuplicata. Voglio fare un esempio: se guardo alla mia precedente esperienza da vice-sindaco, parlo degli anni che vanno dal 1995 al 1999, è cambiato il mondo. Non dimentichiamo, inoltre, che questa consiliatura ha dovuto combattere per due anni anche contro la pandemia, che inevitabilmente ha rallentato tutto. Poi è stata la volta della guerra, con il conseguente aumento dei costi. Personalmente non mi ferisce la critica politica, ma solo il “becerume” che offende chi lavora, non solo l’amministrazione, ma anche tutti i tecnici che operano per questo Comune”.

Una cosa di cui è particolarmente orgoglioso di questi cinque anni e un obiettivo che invece le dispiace non avere raggiunto?

“Mi ripeto, da una parte della bilancia ci sono i lavori per la Cassa di espansione e gli acquisti fatti; dall’altra i il ritardo nel progetto di recupero dell’ex Villaggio artigiano. Siamo indietro e ne sono consapevole. Se c’è una critica che “mi rivolgo” è quella di non essere riuscito a mantenere lo stesso entusiasmo che c’era inizialmente, ma probabilmente questo è uno dei miei limiti”.

Che giudizio dà al suo operato?

“Quello di un sindaco che non ha lavorato male, partendo soprattutto dal presupposto che il giudizio che ho di me stesso è sempre più severo di quello degli altri. Nonostante tutte le difficoltà che abbiamo incontrato in questi cinque anni, ritengo possa esserci una visione positiva del lavoro svolto e la cosa più naturale adesso è una mia ricandidatura, necessaria per completare il disegno iniziato cinque anni fa. Il 29 gennaio è previsto un incontro a Pistoia della direzione del Partito Democratico che dovrebbe sciogliere molti nodi sulle candidatura in Toscana. Nelle scorse settimane, il Pd signese ha fatto un sondaggio che ha dato esito positivo: se i risultati vengono divulgati quando sono negativi, non vedo perché non si possa fare anche viceversa.