Gestione illecita di rifiuti speciali in una ditta di Signa: sequestro e denuncia dei Carabinieri forestali

SIGNA – Attività illecita nella gestione di rifiuti pericolosi. Su disposizione dei Carabinieri forestali di Ceppeto, i militari hanno effettuato un controllo all’interno di una ditta di Signa, dove hanno identificato due persone che “avevano la disponibilità dei luoghi – si legge nella nota dei Carabinieri – al momento dell’accesso”. All’interno dell’area, infatti, c’è un […]

SIGNA – Attività illecita nella gestione di rifiuti pericolosi. Su disposizione dei Carabinieri forestali di Ceppeto, i militari hanno effettuato un controllo all’interno di una ditta di Signa, dove hanno identificato due persone che “avevano la disponibilità dei luoghi – si legge nella nota dei Carabinieri – al momento dell’accesso”. All’interno dell’area, infatti, c’è un capannone in uso alla ditta che commercia all’ingrosso rottami ferrosi. Capannone dato in locazione dal proprietario, al momento dell’accertamento non disponibile. Il fondo, che si estende su una superficie di circa 170 metri quadrati, è utilizzato come magazzino per lo stoccaggio e il trattamento di materiali classificabili come rifiuti speciali pericolosi e non, di questi alcuni già trattati, ovvero smontati e svuotati dei liquidi mentre altri sono ancora da trattare e selezionare. In particolare, nel corso della verifica, sono risultati presenti rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), come motori elettrici, elettronici e scoppio, pompe di frigoriferi, batterie esauste di varie dimensioni, contenute in cassoni di plastica (complessivamente circa 500 pezzi) e un fusto in metallo contenente olii esausti prodotti nel corso dello smontaggio dei motori. Inoltre all’interno dell’immobile era stata allestita un’officina munita di attrezzature (morse e banconi) e attrezzi (flessibili, mazze, martelli, cacciativi) utilizzate per il trattamento e lo smontaggio dei rifiuti, nonché un muletto per il loro spostamento e una bilancia digitale. “L’attività svolta – continua il comunicato – consiste nella raccolta, stoccaggio e successiva lavorazione di apparecchiature dismesse quali apparecchi elettronici ed elettromagnetici al fine di ricavare e separare vari tipi di materiali commercializzabili come il rame, il ferro, l’alluminio e l’ottone; nonché nella bonifica delle apparecchiature stesse, scartando ciò che non ha valore di mercato e recuperando quanto rivendibile, come dimostrato dalla presenza di contenitori separati per le varie tipologie di metalli ricavati e un’area per gli scarti. La ditta è regolarmente iscritta all’Albo Gestori Ambientali per il trasporto di rifiuti ferrosi, tuttavia non ha nessun altro tipo di autorizzazione per le altre tipologie di rifiuti”. Alla richiesta dei militari di fornire la documentazione necessaria per raccolta, infatti, per stoccaggio, cernita e trattamento dei rifiuti speciali pericolosi, questa non è stata fornita loro. Da qui il capannone, i rifiuti e le attrezzature sono state poste sotto sequestro mentre per quanto accertato dai Carabinieri sono state tre le persone denunciate all’Autorità giudiziaria.