SIGNA – “L’esperienza del referendum deve essere ricondotta in ambito locale, sul piano amministrativo”. Questo, in sintesi, il pensiero del Fronte nazionale signese per voce di Alessandro Mori, che prende in esame quanto successo domenica scorsa. “Il voto del 4 dicembre – continua – ha dimostrato che partiti, movimenti e persone con opposte ideologie, tradizioni e programmi, possono unirsi per obiettivi comuni e essere più credibili del governo di turno e di un partito organizzato come non altri. Forse imprevisto e imprevedibile, è stato il ritorno al voto di tante persone deluse dalla politica e dai politicanti, di tanti anziani ma soprattutto di tanti giovani che hanno detto no a chi voleva svendere il loro futuro e il loro diritto a decidere”. “E proprio questa esperienza, di comunanza di obiettivi e di idee, deve essere riportata all’ambito amministrativo locale, da decenni ostaggio di amministrazioni che hanno relegato Signa, da cittadina modello come era nella prima metà del secolo scorso, a maglia nera dell’area metropolitana, con un terzo del suo territorio asservito a opere idrauliche a uso delle collettività fiorentina, pratese e pistoiese, con la popolazione con il reddito più basso della Piana e uno dei più bassi della provincia, quarto Comune sui 42 della provincia per percentuale di stranieri e con il più alto tasso di inquinamento da Pm10 nella terza area più urbanizzata della provincia”. E ancora: “Chi ama Signa, non può continuare a nascondersi dietro l’interesse di partiti che non hanno né la volontà, nè la possibilità di programmare un futuro che vada oltre l’oggi. Chi ama Signa ha il preciso dovere di fare in modo che si possa costruire un grande movimento di incontro e confronto, perché solo una prova di intelligenza e di coraggio che vada oltre agli interessi personali e di partito, può rigenerare lo spirito comunitario indispensabile per programmare un futuro che ci consenta di uscire dalla crisi etica ed economica e riconquistare la dignità di cittadina al pari delle altre”. “Il Fronte Nazionale – conclude Mori – si pone al servizio della collettività e, qualora si rendesse necessario per l’interesse comune, è disposto a fare un passo indietro a livello locale pur di raggiungere lo strumento della riscossa per restituire a Signa, già dalle prossime amministrative, la dignità dovuta”.
Fronte Nazionale: “Referendum, esperienza del no da ricondurre sul piano amministrativo”
SIGNA – “L’esperienza del referendum deve essere ricondotta in ambito locale, sul piano amministrativo”. Questo, in sintesi, il pensiero del Fronte nazionale signese per voce di Alessandro Mori, che prende in esame quanto successo domenica scorsa. “Il voto del 4 dicembre – continua – ha dimostrato che partiti, movimenti e persone con opposte ideologie, tradizioni […]
