Forza Italia: “Che Guevara, pura esaltazione di un falso mito…”

CAMPI BISENZIO – Manifestazioni, critiche, repliche e contro repliche. Non c’è dubbio che l’intitolazione della strada a Che Guevara e l’arrivo a Campi della figlia del “Che”, Aleida Guevara, abbia suscitato tante reazioni. Chiaramente opposte. E così, dopo le parole di ieri della sua traduttrice, Federica Cresci, la vicenda si arricchisce oggi di un altro […]

CAMPI BISENZIO – Manifestazioni, critiche, repliche e contro repliche. Non c’è dubbio che l’intitolazione della strada a Che Guevara e l’arrivo a Campi della figlia del “Che”, Aleida Guevara, abbia suscitato tante reazioni. Chiaramente opposte. E così, dopo le parole di ieri della sua traduttrice, Federica Cresci, la vicenda si arricchisce oggi di un altro capitolo. “Pura esaltazione di un falso mito. Le dichiarazioni rilasciate dalla traduttrice di Aleida Guevara, testimoniano, in modo incontrovertibile, come l’iniziativa con gli studenti del liceo Agnoletti sia stata culturalmente partigiana, un vero e proprio comizio politico”. È questo il commento di Paolo Gandola, capo gruppo di Forza Italia a Campi, e Angelo Victor Caruso, coordinatore dei giovani azzurri alle parole della Cresci, che “in qualche modo ha cercato di giustificare l’iniziativa di sabato scorso”. “Al riguardo –  annunciano i rappresentanti azzurri – presenteremo un’interrogazione al prossimo consiglio comunale anche per sapere come mai all’assemblea a porte chiuse con gli studenti ci fosse la presenza, documentata dalle fotografie, di consiglieri comunali di maggioranza. Un’ulteriore testimonianza del carattere meramente politico dell’incontro con gli studenti ai quali non sono stati in alcun modo presentati tutti gli aspetti controversi della figura del guerrigliero Guevara ma, piegando la storia, per mero interesse di parte, ci si è limitato ad esaltare quello che è un falso mito della sinistra”. E ancora: “Rigettiamo con sdegno l’accusa che i cartelli esposti durante il sit in azzurro fossero offensivi, l’unico gesto offensivo e volgare , del quale non abbiamo sentito nemmeno due parole di scuse, è stato quello rivolto dall’entourage di Guevara (il dito medio appunto) dimostrando di non conoscere cosa sia la democrazia ed il libero confronto.
In questi giorni sono stati davvero molti gli studenti che si sono rivolti a noi per manifestare il loro sdegno verso l’iniziativa in oggetto. L’iniziativa non era facoltativa, ma inserita in una normale giornata di lezioni e la non partecipazione poteva avvenire solo rimanendo a casa; una situazione del tutto lesiva dei diritti degli studenti. Gli stessi, poi, ci hanno raccontato come, durante l’iniziativa in occasione della ricorrenza del giorno del ricordo, le foibe siano state definitive da alcuni relatori come una reazione ai crimini commessi dai fascisti. Una affermazione gravemente lesiva della storia e della dignità dei tanti esuli ancora in vita”. “Si tratta – concludono – di fatti gravi dai quali prendiamo totalmente le distanze e che gettano ombra sulle iniziative stesse e sulle loro finalità educative. È ora di finirla con questo utilizzo politico della scuola e non mancheremo, anche in futuro, di vigilare con forza per evitare che queste pantomime possano nuovamente verificarsi”.