SESTO FIORENTINO – Il Ministero si esprima riguardo alle motivazioni che lo hanno portato alla scelta dell’avvocato Marco Corsini al posto del professor Tomaso Montanari per la presidenza della Fondazione Ginori, contraddicendo le intenzioni dallo stesso manifestate pochi mesi prima dallo stesso ente: è la richiesta contenuta nella lettera che il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi ha inviato nei giorni scorsi al ministro della cultura Alessandro Giuli. Nella missiva il sindaco ricorda la comunicazione del 17 ottobre 2024 con cui il ministro Giuli comunicava la volontà di procedere alla conferma di Montanari, ricevendo al riguardo parere favorevole dal Comune e dalla Regione Toscana, come previsto dalla statuto della Fondazione, salvo poi non procedere col decreto di nomina. “Successivamente – scrive Falchi – dopo un periodo in cui i componenti della Fondazione sollecitavano la necessità di portare a compimento il procedimento di nomina del presidente (…) perveniva a questo ente comunicazione (…) con la quale si rendeva noto che era intendimento del Ministro nominare quale presidente della Fondazione l’avvocato Marco Corsini, senza fare alcun riferimento al precedente proponimento già comunicato”.
Il Comune è quindi chiamato, a norma dell’articolo 13 dello Statuto della Fondazione, a esprimere un parere circa la nuova proposta. “A tal riguardo – si legge nella lettera – al fine di poter esprime motivato parere in merito alla nomina in ultimo proposta, sono a chiedere le motivazioni che hanno portato il ministro ad una diversa scelta rispetto alla prospettata conferma nell’incarico del prof. Montanari, stimato storico dell’arte e saggista, che in questi anni si è speso per la Fondazione, non rilevando nel curriculum dell’avvocato Corsini che ci è stato sottoposto fra i numerosi incarichi nessuno che abbia portato a maturare o far fruttare specifiche competenze nel settore assai specifico della gestione, conservazione e valorizzazione dei beni culturali”. “Quanto sopra – conclude Falchi – al fine di dar corso a quanto previsto dall’articolo 13 con la finalità ultima di porre la Fondazione in condizioni di massima operatività tali da poter gestire al meglio la delicata e complessa fase che porterà all’apertura del Museo”.