FIRENZE – Interventi strutturali per la climatizzazione degli edifici e il risparmio energetico, pacchetto mobilità, abbattimento degli inquinanti con l’aumento del verde urbano e i contributi per i veicoli di nuova generazione; ma anche diverse novità come lo stop al fumo nelle aree verdi e alle fermate di bus e tramvia (da attuarsi con successiva ordinanza sindacale), l’incremento dell’offerta dei punti di ricarica elettrica nelle aree di servizio di vendita carburanti con l’obbligo di installare almeno una colonnina di ricarica elettrica. E una campagna di sensibilizzazione rivolta agli esercenti commerciali per contenere i consumi energetici prodotti dagli impianti termici di climatizzazione estiva e invernale, con la sottoscrizione di accordi con coloro che si impegneranno a tenere chiuse le porte di ingresso dei propri negozi. Non solo: arrivano nuove regole per la messa al bando degli impianti a gasolio e biomassa per il riscaldamento negli edifici di nuova costruzione da introdurre nel regolamento edilizio. Sono alcuni dei tasselli del nuovo Piano di azione comunale (Pac) per la qualità dell’aria. Una serie di indirizzi che riassumono linee presenti negli atti dell’amministrazione o che saranno oggetto di ordinanze specifiche o modifiche dei relativi regolamenti comunali nel quadriennio di validità. Obiettivo degli interventi è quello di ridurre le emissioni da varie sorgenti in modo da rientrare nei valori limite di concentrazione di biossido di azoto anche nella centralina urbana traffico di viale Gramsci e di mantenere il Pm10 ai livelli, anche estremamente inferiori a quelli limite, raggiunti ormai da anni.
Il contenuto del nuovo Piano è stato condiviso con i Comuni dell’agglomerato (Firenze, Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Scandicci, Sesto Fiorentino, Calenzano, Lastra a Signa, Signa) per arrivare a dotarsi di piani della qualità dell’aria uniformi. Firenze è il primo Comune ad approvare il piano in attesa delle nuove linee guida regionali in materia.
“Quello che abbiamo appena approvato è un Piano completo, strutturale, per rendere la nostra città sempre più green e ridurre al minimo l’inquinamento” ha detto il sindaco Dario Nardella. “Il piano prevede un sistema di azioni concrete e integrate, che da una parte abbattono gli inquinanti ma dall’altra mettono in campo nuovi servizi per aumentare l’offerta ecosostenibile della nostra città. Piste ciclabili, tramvie, mobilità sostenibile, interventi strutturali sulla climatizzazione degli edifici e del risparmio energetico, verde urbano, mobilità elettrica e molto altro: lavoriamo uniti e compatti anche con gli altri Comuni vicini, per arrivare ad avere una Firenze ancora più verde”. “Con questo Piano – hanno aggiunto gli assessori all’ambiente Cecilia Del Re e alla mobilità Stefano Giorgetti – abbiamo l’obiettivo di consolidare i risultati raggiunti sul Pm10 – grazie in particolare alle sue nuove linee tramviarie – e mettere in atto tutte le azioni necessarie per migliorare i livelli della qualità dell’aria con interventi strutturali e contingenti per il quadriennio 2021-2024. Approviamo questo Piano dopo averlo condiviso con gli altri Comuni dell’agglomerati per addivenire ad una disciplina il più uniforme possibile, essendo un tema che non conosce confini amministrativi, e lo facciamo con una visione di città che vuole essere sempre più sostenibile, puntando su mobilità elettrica, efficientamento energetico e buone pratiche per sensibilizzare la comunità verso diversi stili di vita”.
I dati relativi alle centraline dell’agglomerato di Firenze sono in linea con i dati regionali. La maggiore criticità è rappresentata dalla media annuale per il No2 nella centralina urbana traffico Fi-Gramsci dove, nonostante il monitoraggio del 2019 abbia confermato il trend positivo già iniziato negli ultimi anni, la media annuale supera il limite di legge. Il rispetto dei valori obiettivi per l’ozono è un traguardo ancora molto lontano da raggiungere, non solo nell’agglomerato, ma nell’80% delle centraline della rete regionale. Diversa invece la situazione del Pm10: il limite massimo pari a 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 μg/m3 è stato rispettato in tutte le centraline negli ultimi sette anni, mentre il limite di 40 μg/m3 come media annuale è rispettato in tutte le stazioni da più di 10 anni (max FiSigna 22 μg/m3). Per il Pm 2,5 il limite di 25 μg/m3, come media annuale, è sempre stato rispettato in entrambe le stazioni di rilevamento (max Fi-Bassi 12 μg/m3 ); per Co, So2 e Benzene il monitoraggio relativo al 2019 ha confermato l’assenza di criticità e il pieno rispetto dei valori limite consolidato da molti anni. Per i metalli pesanti il monitoraggio relativo al 2019 ha confermato l’assenza di criticità e il pieno rispetto dei valori limite per il piombo e dei valori obiettivo per arsenico, nichel e cadmio.