Fiom-Cgil: “Gkn, servono più garanzie sulla continuità occupazionale dei lavoratori”

CAMPI BISENZIO – Anche i sindacati hanno voluto dire la loro dopo l’incontro di ieri al Mise: “L’advisor incaricato da Gkn – si legge in una nota della Fiom-Cgil – ha delineato gli avanzamenti delle negoziazioni con i due soggetti industriali interessati al percorso della reindustrializzazione. Gkn, da parte sua, dovrebbe formalizzare il passaggio della […]

CAMPI BISENZIO – Anche i sindacati hanno voluto dire la loro dopo l’incontro di ieri al Mise: “L’advisor incaricato da Gkn – si legge in una nota della Fiom-Cgil – ha delineato gli avanzamenti delle negoziazioni con i due soggetti industriali interessati al percorso della reindustrializzazione. Gkn, da parte sua, dovrebbe formalizzare il passaggio della proprietà della società all’advisor entro la fine dell’anno. In questo periodo di tempo l’azienda si impegna a non riaprire la procedura di licenziamento collettivo. Si sta ragionando sulla costituzione di una/due diligence già a partire dalla prossima settimana, previa la condivisione del percorso con le organizzazioni sindacali. A questo punto occorre arrivare a un accordo per il rilancio industriale dello stabilimento di Campi Bisenzio, che abbia tempi precisi e con l’assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti. Su questo punto, l’advisor si è detto disponibile a prendere in carico il progetto industriale nel caso in cui le negoziazioni non dovessero concludersi positivamente”.

“Invitalia – dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia, e Silvia Spera, area politiche industriali per la Cgil nazionale – ha affermato che svolgerà attività di verifica sul progetto e nella fase di rendustrializzazione si potranno mettere in atto strumenti come i contratti di sviluppo e il fondo di salvaguardia. Il Ministero del lavoro interverrà con gli ammortizzatori sociali necessari per affrontare la fase di transizione. Servono, però, maggiori elementi di garanzia sulla continuità occupazionale dei 390 lavoratori dello stabilimento di Campi Bisenzio, a cui si aggiungono quelli degli appalti.
Dobbiamo capire cosa accade dal 23 dicembre in poi. Le organizzazioni sindacali dovrebbero essere coinvolte nelle scelte, non siamo disponibili a fare gli spettatori. C’è un tempo di mezzo in cui non c’è alcun tipo di garanzia per le lavoratrici e i lavoratori. Prima di arrivare alla soluzione di carattere industriale, per la Fiom e la Cgil la questione fondamentale da chiarire è la continuità occupazionale nella fase di traghettamento.
Per tali ragioni chiediamo al Governo di assumere un ruolo di garanzia e di controllo. Al netto del vincolo di riservatezza posto dall’Advisor, vogliamo capire quale ruolo politico intende esercitare il Governo, assieme alle istituzioni, non solo in un’eventuale reindustrializzazione ma anche nella precedente fase di passaggio”.

“Borgomeo – hanno aggiunto Gianluca Ficco e Davide Materazzi (Uilm) – ha prefigurato l’acquisizione delle quote di Gkn entro la prossima settimana. Speriamo che l’operazione possa davvero portare quanto prima al ritorno al lavoro dei circa 400 lavoratori coinvolti, a cui si aggiungono i colleghi del primo indotto”. “Come già chiarito in precedenza, l’acquisizione da parte di Borgomeo – spiegano Ficco e Materazzi – è finalizzata ad una successiva cessione a un soggetto imprenditoriale effettivamente impegnato nella reindustrializzazione. Al riguardo Borgomeo ci ha parlato di due soggetti potenziante interessati. Inoltre ci ha parlato di tempi che non andrebbero oltre i sei mesi, nonché dell’intenzione di tenere sempre legata la sorte dell’immobile all’impegno all’assorbimento dei lavoratori. Sul versante degli ammortizzatori sociali, il Ministero del Lavoro ha spiegato che con l’approvazione della legge di bilancio dovrebbero essere apprestati nuovi strumenti di accompagnamento utili a coprire i prossimi mesi. Nel frattempo, in particolare a gennaio, i lavoratori saranno retribuiti con l’utilizzo delle ferie”.

“Finché tutti i lavoratori coinvolti non saranno materialmente tornati al lavoro, non potremo dare per conclusa la vertenza. Oggi c’è una speranza, ma occorre mantenere alta l’attenzione e ribadiamo l’opportunità di un diretto coinvolgimento di Invitalia anche nella compagine azionaria del futuro soggetto reindustrializzatore, come elemento di garanzia. In ogni caso apprezziamo la dichiarata disponibilità di Borgomeo a mettersi in gioco in prima persona anche nella malaugurata ipotesi di un venire meno da parte dei soggetti che oggi appaiono interessati alla reindustrializzazione. Viceversa constatiamo che l’attuale proprietà di Gkn si sta defilando senza assumersi le proprie responsabilità verso quei dipendenti che ha colpito con la decisione di cessazione dell’attività. Si pone, infine, – concludono Ficco e Materazzi – la questione di una politica industriale per il settore automotive, che ha una grande rilevanza anche in Toscana e che come noto sta attraversando la duplice problematica della transizione energetica e della carenza di approvvigionamento, in particolare di microchip”.