CAMPI BISENZIO – Un’intera giornata di sciopero e il presidio davanti ai cancelli della ditta. Con il risultato – poi bisognerà vedere nel concreto – che i rappresentanti dell’azienda hanno dato la loro disponibilità a incontrare i lavoratori. I lavoratori sono quelli della Fcl Srl, con sede a Campi in via Benini, e che ieri hanno voluto ribadire la loro contrarietà, insieme alle organizzaxioni sindacali, alla decisione di spostare la produzione ad Arezzo. La Fcl Srl, infatti, è una realtà produttiva specializzata nella minuteria metallica, un altro esempio significativo della crisi occupazione che da tempo sta vivendo il nostro Comune. E, non a caso, lo spostamento annunciato è stato definito come “una decisione unilaterale” che Fiom, Uilm e Rsu “respingono con forza perché potrebbero essere individuate soluzioni alternative che garantiscano sia l’espansione che il mantenimento in un’area limitrofa dell’attività”. Al presidio, come già detto in precedenza, c’erano anche Maurizio Garofano (Fiom Cgil) e Samuele Nacci (Uilm Uil): “Chiediamo chiarezza sulle prospettive. Mancano garanzie sulla tenuta della produzione a Campi – hanno detto – e sugli investimenti necessari a sviluppare nuovi prodotti di cui l’azienda ha bisogno per sopravvivere”. Lavoratori e sindacati intanto sono stati convocati per un incontro sulla vertenza in Regione il 27 febbraio alle 10 (nell’occasione sono in programma uno sciopero e un presidio in piazza Duomo): prima, però, si parla di lunedì, dovrebbe esserci l’incontro con la proprietà.
Anche l’amministrazione comunale di Campi Bisenzio esprime “forte preoccupazione per la decisione di Fcl di delocalizzare la produzione da Campi Bisenzio ad Arezzo, una scelta che avrà un impatto devastante sui lavoratori coinvolti, nonché sull’intero tessuto economico locale. Abbiamo partecipato al presidio organizzato davanti all’azienda – ha detto l’assessore al lavoro, Carla Bonora – per dimostrare la nostra vicinanza ai dipendenti e alle loro famiglie, consapevoli delle difficoltà e delle incertezze che questa situazione comporta per tutta la comunità. Continueremo a seguire con attenzione l’evolversi della vicenda, pronti a sostenere ogni iniziativa volta a salvaguardare il lavoro e il tessuto economico locale”. Per poi aggiungere: “Il nostro è un appello alla responsabilità sociale di tutte le parti coinvolte, affinché si riapra al più presto un dialogo costruttivo per individuare soluzioni che tutelino l’occupazione e garantiscano un futuro produttivo al territorio”.

