Fatture false e ricavi in nero: la Guardia di Finanza gli sequestra 220.000 euro

CAMPI BISENZIO – Sequestrati beni per 220.000 euro all’amministratore di una società campigiana che opera nel settore dei metalli preziosi. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze, nei giorni scorsi, hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro “per equivalente” per un importo complessivo che supera appunto i 200.000 euro, costituito da […]

CAMPI BISENZIO – Sequestrati beni per 220.000 euro all’amministratore di una società campigiana che opera nel settore dei metalli preziosi. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze, nei giorni scorsi, hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro “per equivalente” per un importo complessivo che supera appunto i 200.000 euro, costituito da liquidità e immobili (parte dell’ammontare delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto che sarebbero state evase dalla società fra il 2014 e il 2015).

Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze a seguito delle indagini condotte dalle Fiamme Gialle fra il 2016 ed il 2017, su delega del Sostituto Procuratore della Repubblica del capoluogo toscano, Christine Von Borries. In sintesi, la società, attiva nel commercio dell’oro e dei metalli preziosi, autorizzata anche a svolgere l’attività di “compro oro”, ha indicato nella dichiarazione dei redditi costi non sostenuti, attraverso l’annotazione di false fatture emesse da una società localizzata nella Repubblica Ceca, al fine di ridurre drasticamente il reddito finale. Tale condotta, oltre ad aver determinato una consistente diminuzione delle correlate imposte, ha consentito di far confluire su conti bancari stranieri i proventi dell’attività svolta sul territorio nazionale, creando così disponibilità finanziarie occulte all’estero. La società, attraverso l’utilizzo di tali documenti contabili, inoltre, ha potuto giustificare sotto un profilo documentale la provenienza di ulteriori metalli preziosi acquistati “in nero”, successivamente anch’essi oggetto di vendite contabilmente non documentate.