PIANA FIORENTINA – Manifestazione doveva essere e manifestazione è stata. Nonostante la pioggia e le condizioni meteo avverse. La manifestazione era quella per il sì alla nuova pista dell’aeroporto, manifestazione in “giacca e cravatta” come annunciato nei giorni scorsi dal presidente di Confindustria Firenze Luigi Salvadori. Manifestazione che ha visto fianco a fianco gli industriali fiorentini e pratesi – era presente il presidente Andrea Cavicchi – e il vice-ministro alle infrastrutture Riccardo Nencini.
L’iniziativa di questa mattina era stata lanciata nei giorni scorsi da Confindustria Firenze insieme ai risultati di un sondaggio commissionato e realizzato nei mesi scorsi, su un campione spalmato su quattro Comuni (Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Fiesole), in base al quale il progetto di ampliamento presentato da Enac e Toscana Aeroporti, il nuovo hub e la cosiddetta pista parallela, è valutato positivamente dal 62% degli intervistati. Iniziativa voluta in quella che è una fase di attesa – perdurante – della Via ministeriale, la Valutazione d’impatto ambientale, promessa più volte dal ministro Galletti. E la manifestazione, condivisa da subito con tutte le categorie economiche di Firenze e la Camera di Commercio, ha raccolto l’adesione delle altre categorie economiche e di singoli imprenditori.
“La pista attuale è inadeguata – si legge sul sito di Confindustria – e presenta una serie di criticità: operative e ambientali. Inadeguatezze operative, per l’alto numero di dirottamenti a causa del meteo: vento in coda e nebbia, solo nel 2016, hanno provocato circa 1.000 dirottamenti, per un totale di 96.000 passeggeri persi. Inadeguatezze ambientali per la popolazione esposta oggi al rumore prodotto dagli aerei: 2.600 abitanti fra i 60 e i 65 decibel; 150 abitanti sopra i 65 decibel, la quasi totalità concentrati nei primi 3 chilometri oltre la pista in direzione Arno (Brozzi, Peretola e Quaracchi). Con la nuova parallela, gli abitanti esposti al rumore sarebbero appena 40, perché i primi 3 chilometri oltre la pista sono pressoché disabitati. Confindustria per queste ragioni si è mobilitata, per dare voce non solo a chi produce ricchezza ma anche a tutto il territorio, perché l’aeroporto è la “questione di Firenze”…”.
“Non consentiremo – ha detto questa mattina il presidente di Confindustria Firenze, Luigi Salvadori – di giocare alla meno con il futuro delle nostre imprese, dei nostri lavoratori e dei nostri figli; facciamo volare il nostro territorio non è uno slogan per uno striscione, è la richiesta pressante, ultimativa di chi in questi anni non si è nascosto dietro sterili lamenti ma si è rimboccato le maniche con scelte coraggiose, lo stesso coraggio che chiediamo di dimostrare e di prendere nei confronti dell’aeroporto”.
Presenti alla manifestazione anche i rappresentanti di “W la nuova pista di Peretola”, il gruppo Facebook che raccoglie 2.200 persone: “Il nostro gruppo Facebook, nato solo a fine luglio 2017 su iniziativa degli abitanti di Peretola, Brozzi, Quaracchi e Le Piagge che subiscono ogni giorno, da anni, gli aerei che passano a pochissima distanza dai tetti delle case e delle scuole, si è allargato in poco tempo a tutti coloro che hanno a cuore i destini della città di Firenze e della Toscana, e soprattutto lavoratori, viaggiatori, albergatori, piloti, tassisti ed altre categorie. Come cittadini dell’area metropolitana fiorentina riteniamo che una città turistica come la nostra non possa permettersi di rinunciare a un aeroporto funzionale che tra l’altro consentirebbe di avere un turismo meglio scaglionato nel corso dell’anno. Firenze inoltre ha sempre avuto l’ambizione di svilupparsi come città congressuale, ambizione frenata finora dal fatto di non avere un aeroporto funzionante in città. La nuova pista non sarà utile solo ad industriali ed albergatori, dal momento che avrà ricadute occupazionali straordinarie e ridurrà il rischio concreto di delocalizzazione delle multinazionali presenti sul territorio.
Vale la pena ricordare che con la nuova pista i nostri abitati potranno godere della creazione di un vero Parco della Piana, grazie al quale verranno drasticamente ridotti i volumi edificabili, verranno incrementate le aree verdi e le piste ciclabili in uso alla cittadinanza”.
(Fotografie Roberto Vicario)