Fabiani, sabato un traguardo storico: 1.000 partite fra i dilettanti

SIGNA – C’è chi lo chiama “l’highlander del calcio”, chi più semplicemente lo zio. Lui invece si è definito “un innamorato del pallone”. Fatto sta Fabio Fabiani, 57 anni, non ha alcuna intenzione di “attaccare le scarpe al chiodo”. O almeno (se vorrà ma non ne siamo così sicuri…) potrà farlo sicuramente dopo sabato. Il […]

SIGNA – C’è chi lo chiama “l’highlander del calcio”, chi più semplicemente lo zio. Lui invece si è definito “un innamorato del pallone”. Fatto sta Fabio Fabiani, 57 anni, non ha alcuna intenzione di “attaccare le scarpe al chiodo”. O almeno (se vorrà ma non ne siamo così sicuri…) potrà farlo sicuramente dopo sabato. Il 1 marzo, infatti, Fabiani taglierà un traguardo storico. E quando lo diciamo non esageriamo dal momento che sarà il primo in Italia ad aver disputato fra i dilettanti partite in campionati e competizioni Figc. Anzi, 1.000 perché in numeri fa sicuramente più effetto. E tutto ciò avviene a quasi quarant’anni dall’esordio (nel 1975) e dopo aver dichiarato, nel 2009: “Se il fisico me lo permetterà, voglio arrivare a 900 partite”. Lui, però, ha fatto decisamente meglio e dopo domani, con la maglia della Polisportiva Donizetti, campionato di Terza categoria, affronterà il Centro Storico Lebowski allo stadio comunale di Lastra a Signa. “Non posso e non voglio immaginare una vita senza gli allenamenti con i compagni durante la settimana, l’odore dello spogliatoio, le pizze la sera dopo gli allenamenti, la tensione per la partita. Sono sensazioni irripetibili, che ti consentono di cogliere il senso della vita”: questa, in sintesi, la spinta che lo ha fatto arrivare a raggiungere un obiettivo probabilmente irripetibile da altri dopo aver vestito le maglie di Signa, Laurenziana, Fucecchio, Ginestra, Juventus Tavola, Sorms San Mauro, Virtus San Donnino e Montelupo, ricordate in ordine sparso. I primi calci con addosso i colori gialloblu del Signa, società che gli è sempre rimasta nel cuore e che, chiamateli scherzi del destino, proprio quest’anno festeggia il primo secolo di vita. Fino a 40 anni la sua è stata una vita da mediano, oggi gioca in difesa ed è il rigorista della squadra. Il segreto di così tanta longevità, comunque, è un altro: “Non mi pesa allenarmi…”. Adesso però è tempo di festeggiare e la partita di sabato è l’occasione giusta per farlo, è l’Occasione, quella che ti capita una volta nella vita (o quasi…) e che gioco forza ti fa entrare nella storia. Nella storia del calcio sicuramente sì. Bravo Fabio, 1.000 volte bravo.