CAMPI BISENZIO – “Fare la pediatra di famiglia è stata una scelta di vita, ripagata anche dal fatto che i bambini che avevo seguito, una volta genitori, sono tornati da me con i loro figli”: è emozionata e sorridente al tempo stesso la dottoressa Monica Pierattelli, da pochi giorni in pensione, “ma con un’agenda già piena di impegni”, ci tiene a sottolineare. Impegni che riguardano le innumerevoli passioni che da sempre la caratterizzano e che, dettaglio non da poco, ha sempre cercato di trasmettere anche a chi aveva di fronte: “C’è sempre stato prima di tutto il desiderio di aiutare i genitori a essere genitori”. Una professionista che ha visto nascere e crescere generazioni di bambini e bambine, campigiani e non, e che dopo 39 anni di apprezzata carriera ha lasciato lo studio dove, dal 2005, è sempre stata disponibile con tutti, anche quando il vento che soffiava non era particolarmente “benevolo”, come negli anni del Covid. Pochi giri di parole, la dottoressa Pierattelli ha lasciato il segno a Campi Bisenzio. E Campi, comunità di cui si è sempre sentita parte attiva, lo ha lasciato in lei. Come testimonia anche la lettera che ha scritto “di suo pugno” con un titolo che non lascia spazio ad alcuna interpretazione: “Grazie Campi”.

Parole circondate dalle immagini che racchiudono il lavoro di questi anni, di una vita, “incorniciate” nei locali di via Buozzi, uno studio associato condiviso con le dottoresse Rosalba Fiore e Angela Pittari, la prima già in pensione, la seconda prematuramente scomparsa. Creando, dove possibile, “un rapporto di empatia che potesse durare nel tempo”. In una professione, la sua, che è cambiata di pari passo con i cambiamenti fatti registrare dal Comune di Campi dove, negli anni Ottanta, “c’era ancora chi non aveva il telefono in casa o la macchina ed era un modo completamente diverso di fare il pediatra rispetto al presente”. E che il suo lavoro sia stato davvero apprezzato, lo hanno dimostrato i tanti (mamme, babbi ma anche alcune ex colleghe) che mercoledì sera hanno voluto salutarla al termine di quella che è stata la sua ultima visita. Insieme a loro anche il vice-sindaco Federica Petti, che le ha consegnato una targa e chiesto la disponibilità a continuare la sua collaborazione con il territorio.
Ma Campi Bisenzio, lei che, originaria del Campo di Marte, vive all’Isolotto da quando le è stata certificata la convenzione con la Asl, ormai è nel suo Dna. Lo testimoniano anche i due alberi piantati nel parco di Villa Rucellai, con la collaborazione delle “Mamme amiche”, presenti e commosse anche loro mercoledì sera, a ricordare due persone speciali per Monica: la dottoressa Pittari e Roberto Vassanelli, ideatore della festa dell’albero a Firenze, scomparso nel 2015, il compagno di una vita.
