Esselunga e l’emergenza Coronavirus, Rsa e Rsu dichiarano lo “stato di agitazione”

FIRENZE – Stato di agitazione. A cui seguiranno iniziative “a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori”. E’ quello dichiarato da Rsa e Rsu di Esselunga i cui dipendenti in questi giorni, a seguito dell’emergenza Coronavirus, hanno manifestato in più di un’occasione il loro disappunto. “La pazienza ha un limite anche per noi, – si legge […]

FIRENZE – Stato di agitazione. A cui seguiranno iniziative “a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori”. E’ quello dichiarato da Rsa e Rsu di Esselunga i cui dipendenti in questi giorni, a seguito dell’emergenza Coronavirus, hanno manifestato in più di un’occasione il loro disappunto. “La pazienza ha un limite anche per noi, – si legge in una nota – siamo cittadini come gli altri. Non abbiamo chiesto di lavorare ma di farlo in sicurezza, anche psicologicamente. Non ci servono 150 euro ma tutele, la nostra vita vale molto di più”. E ancora: “Esprimiamo rabbia e profonda delusione nel vedere che Federdistribuzione non ha preso posizione come altre catene rispetto alla scelta di buon senso di accorciare gli orari di apertura e di chiudere la domenica, non stiamo chiedendo di lavorare meno ma di esporci meno. Altre catene sono andate in questa direzione, voi no. A nulla sono serviti gli appelli al buon senso. E non dateci di irresponsabili, piuttosto voi, sordi alle richieste legittime di lavoratrici e lavoratori che sono cittadini come gli altri. Qui non si scherza più e voi non vi fermate per nessuno, è inaccettabile. Per questo, per il vostro silenzio assordante, “ringraziando” Federdistribuzione per la “vicinanza” a noi dimostrata comunichiamo che è stato di agitazione e che seguiranno iniziative a tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori”.