La notte del ballottaggio a Sestograd

In una nottata tiepida e profumata di tiglio si è aperta la resa dei conti a Sesto Fiorentino. La città, per la prima volta nell’epoca repubblicana, si è svegliata con la certezza di dover tornare alle urne per il ballottaggio. Si sprecheranno analisi di come Sesto potrà essere un laboratorio a livello nazionale della sinistra alternativa al Pd e della riscossa degli anti renziani. Ma come abbiamo spesso scritto su piananotizie.it secondo me Sesto Fiorentino è semplicemente il caso Sesto. Le cui motivazioni e origini vanno cercate all’interno di Sesto stessa e sono poco esportabili altrove.

Il Pd è uscito notevolmente indebolito da questo voto. Il 28,66% contro il 48,49% di due anni fa. Per la prima volta si sono presentate tre liste (le coalizioni guidate da Zambini, Falchi e Quercioli) che andavano sostanzialmente a rivolgersi a una comune area di elettorato e, a conti fatti, è stata la sinistra a guadagnare voti a scapito del Pd. Sestograd c’è sempre quindi. A questo punto c’è da chiedersi su quali siano le ragioni. Qualcuno stanotte indicava il tema del termovalorizzatore tra i grandi fattori che hanno spostato voti e probabilmente è stato realmente (al di là dei post su Facebook) un elemento da tenere in considerazione. Ma da solo non credo basti a spiegare questo spostamento dell’elettorato. Qui bisogna risalire alla ferita dello scorso anno, alla spaccatura interna al Pd che non è stata sanata: guardando le liste a sinistra del Pd si trovano molti dei protagonisti di questa vicenda che si sono “portati dietro” i loro elettori. A monte quindi la storia travagliata del Partito democratico con la scelta di non fare le primarie nel 2014 e poi con lo strappo degli otto dello scorso anno. E con una figura, che non ha mai occupato la prima fila, ma che ha il suo peso politico in città: l’ex sindaco Gianni Gianassi, che ha aderito a Sinistra italiana dalla sua nascita.

Cosa succederà, si chiedono i sestesi. Il Partito democratico dovrà in queste due settimane andare per strada, parlare con la gente, forse più di quanto non abbia fatto in questi mesi. Ovviamente il ballottaggio è un altro voto rispetto al primo turno e i giochi sono tutti aperti. Un fattore decisivo sarà il ruolo di Maurizio Quercioli: già stanotte ha detto che dovranno valutare i punti di contatto tra le proposte di Falchi e le loro. Unica condizione imprescindibile, ha detto, è l’adesione di Falchi al progetto “Rifiuti zero”. I giochi sono quindi aperti e non resta che due settimane per capire cosa accadrà.

Un dato è certo, chiunque vinca avrà il diritto e l’onore di governare la città, con la sua visione politica e le sue decisioni. Ma il rischio è che i numeri di composizione del Consiglio comunale non diano una netta maggioranza che garantisca una situazione di governabilità ottimale. I giochi sono aperti: auguriamo sinceramente buon lavoro ai candidati e mi auguro che sappiano confrontarsi con la città e discutere di tanti temi, ché di tante scelte ha bisogno Sesto.