“E io pago…”, solo che le stesse bollette le deve pagare due volte in venti minuti

SIGNA – Pagare le stesse bollette due volte nel giro di venti minuti: se non è un record, poco ci manca. Un “record” di cui Selina, “battagliera” cittadina di San Mauro, avrebbe fatto volentieri a meno. E che, al di là della cifra sborsata due volte, una delle quali “tornerà” comunque sul suo conto corrente, […]

SIGNA – Pagare le stesse bollette due volte nel giro di venti minuti: se non è un record, poco ci manca. Un “record” di cui Selina, “battagliera” cittadina di San Mauro, avrebbe fatto volentieri a meno. E che, al di là della cifra sborsata due volte, una delle quali “tornerà” comunque sul suo conto corrente, l’ha fatta diventare una questione di principio. In modo particolare per il tempo impiegato per venirne a capo. Una questione che comunque risolta del tutto ancora non lo è, visto che per riavere indietro uno dei due pagamenti effettuati, dovrà aspettare almeno un mese. Ma andiamo con ordine. Il 23 agosto Selina si reca all’ufficio postale di San Mauro per pagare le bollette di luce e gas della mamma, 107,83 l’importo dovuto complessivamente, il Bancomat per effettuare il pagamento. “Erano le 10.08”, racconta. Tutto nella norma: le bollette vengono passate, il Bancomat inserito, il codice digitato. Le arriva anche il messaggio di conferma sul telefono dell’avvenuto pagamento. Non così per il computer dell’ufficio postale che registra un disguido e le bollette non risultano pagate. Come prevedibile, di fronte alla richiesta di pagare di nuovo, i toni si accendono e ne nasce un tira e molla, “pena – spiega Selina – la non restituzione delle bollette”. Tira e molla che prosegue “fino alle 10.28 quando – continua – ho pagato di nuovo i 107,83 euro mentre la fila alle mie spalle si era notevolmente ingrossata”. Tira e molla che è proseguito allo sportello della banca del paese dove, qualche giorno dopo, quando i pagamenti sono stati addebitati sul conto corrente, la lista dei movimenti ha testimoniato che effettivamente sono stati due. A distanza di venti minuti l’uno dall’altro. “A quel punto sono tornata alla posta ma mi hanno detto che loro non potevano fare niente, che non dipendeva da loro…”. Via di nuovo in banca “dove una soluzione l’hanno trovata assicurandomi che all’incirca fra un mese la cifra pagata la seconda volta sarà di nuovo riaccreditata”. E io pago…