D’Elia (FdI) “A Calenzano 92 percepiscono il reddito di cittadinanza ma non vengono occupati”

CALENZANO – Sono 92 le persone residenti a Calenzano che ricevono il reddito di cittadinanza. Lo afferma il consigliere di Fratelli d’Italia Americo D’Elia dopo la presentazione dell’interrogazione nel novembre scorso in cui si chiedeva al Comune un rendiconto su quanti percepivano il reddito di cittadinanza. “92 calenzanesi che ad oggi non vengono impegnati, – […]

CALENZANO – Sono 92 le persone residenti a Calenzano che ricevono il reddito di cittadinanza. Lo afferma il consigliere di Fratelli d’Italia Americo D’Elia dopo la presentazione dell’interrogazione nel novembre scorso in cui si chiedeva al Comune un rendiconto su quanti percepivano il reddito di cittadinanza.

“92 calenzanesi che ad oggi non vengono impegnati, – dice D’Elia in una nota – nonostante la legge. Il Decreto legge 28 gennaio 2019, numero 4, Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, convertito in legge, con modificazioni dall’articolo 1, comma 1, legge 28 marzo 2019, numero 26 stabilisce all’articolo 4 il patto per il lavoro e patto per l’inclusione sociale. L’assessore Pelagatti aveva risposto che nessuno veniva impiegato, perchè il Ministero non aveva ancora concluso le procedure per fare l’accreditamento delle amministrazioni. Dall’8 gennaio 2020 il Comune non ha più scuse, questi 92 cittadini sono obbligati a prestare attività lavorativa gratuita per il Comune; infatti, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 gennaio 2020 del decreto del ministero del lavoro, i beneficiari del reddito di cittadinanza hanno un nuovo obbligo: quello di svolgere i cosiddetti “progetti utili alla collettività” (Puc) nel Comune di residenza. In pratica, si tratta di lavori socialmente utili a beneficio della collettività ai quali i percettori di reddito di cittadinanza sono obbligati nell’ambito del patto per il lavoro e del patto per l’inclusione sociale. Chiediamo all’amministrazione di  avviare subito un percorso specifico per questi nostri cittadini”.

“Oggi – prosegue D’Elia – abbiamo tanti progetti che vengono pagati con fondi pubblici elargiti alle varie associazioni sul  territorio, migliaia di euro investiti in tali progetti e sottratti ai cittadini, compiti che oggi possono essere svolti senza alcun problema dai soggetti che percepiscono il reddito di cittadinanza e investire le risorse economiche risparmiate a favore della collettività, per esempio penso alla sistemazione delle case popolari a Carraia da anni in grave stato di usura aumentare i contributi affitti, oppure cominciare a ridurre le rette degli asili nido, i buoni pasto”.