SIGNA – Ci sono sere e storie che meritano di essere raccontate. Sempre. Anche a qualche ora di distanza, in modo che le emozioni possano essere almeno assorbite. Dimenticate no, perché le emozioni non si possono dimenticare, non si devono dimenticare. Ma assorbite sì. E’ stato ed è sicuramente così per il libro “Daniele il tuo sorriso per vivere”, scritto dal babbo, Giuseppe Brancato, e che ho avuto la fortuna di presentare ieri in Salablu, alla presenza del sindaco Alberto Cristianini, dell’assessore al sociale Giampiero Fossi, di Alessandro Carlesi e Marco Nacci, rispettivamente segretario ed educatore del Centro L.i.n.a.r., struttura frequentata quotidianamente da Daniele. Daniele, infatti, è affetto dalla sindrome di Lennox-Gastaut, che provoca la progressiva e sempre più grave disabilità della persona. Ma la sua famiglia non si é mai arresa e dal racconto della sua vita, babbo Giuseppe ci dice e fa capire chiaramente, con orgoglio e con forza, che Daniele è motivo di grande soddisfazione. E che la vita di una persona con disabilità grave (anche se la parola disabilità, nel libro come nella serata di ieri, viene usata pochissimo) è una vita che serve a colorare le vite degli altri e fa comprendere fino in fondo che la vita è una possibilità. Non a caso, il libro, e se vogliamo anche la vita di Daniele e della sua famiglia, è suddiviso in quattro colori (giallo, rosso, blu e verde) , non c’è il nero mentre la serata di ieri, come ha ribadito il babbo, è riconducibile la turchese, anche perchè il blu è il colore preferito di Daniele. Mentre il libro racconta con semplicità e sincerità la storia di un figlio, della lotta per stare bene e che anche in situazioni così faticose é possibile trovare le risorse, soprattutto interiori; una lotta che anzi “si integra” in un percorso familiare di amore, rispetto, condivisione e quindi felicità. Quella stessa condivisione, quella stessa felicità che si sono respirate ieri e che hanno permesso di ribadire un altro concetto fondamentale, ovvero che Daniele “non è un figlio disabile” ma è Daniele. Un concetto che il babbo, con grande semplicità, in pagine che fanno realmente vivere i vari momenti della loro quotidianità, fa capire benissimo. Senza bisogno di aggiungere altro.
Daniele, il suo sorriso e un libro che “colora” le emozioni
SIGNA – Ci sono sere e storie che meritano di essere raccontate. Sempre. Anche a qualche ora di distanza, in modo che le emozioni possano essere almeno assorbite. Dimenticate no, perché le emozioni non si possono dimenticare, non si devono dimenticare. Ma assorbite sì. E’ stato ed è sicuramente così per il libro “Daniele il […]
