Dalla tramvia al suo ultimo bilancio da sindaco: Adriano Chini (e Fare Città) lancia la sfida

CAMPI BISENZIO – Il festival di Fare Città, iniziato venerdì scorso per concludersi il 17 settembre, sta entrando nel vivo. E al tempo stesso si è accesa del tutto la campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative del 2018. Ne è la riprova la serata di ieri, organizzata da Fare Città sotto il palazzo comunale, […]

CAMPI BISENZIO – Il festival di Fare Città, iniziato venerdì scorso per concludersi il 17 settembre, sta entrando nel vivo. E al tempo stesso si è accesa del tutto la campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative del 2018. Ne è la riprova la serata di ieri, organizzata da Fare Città sotto il palazzo comunale, in piazza Dante, in cui il presidente dell’associazione Adriano Chini si è sottoposto alle domande dei giornalisti (insieme al sottoscritto, Maria Serena Quercioli de “La Nazione” e Debora Pellegrinotti di “Bisenzio Sette”) e dei cittadini presenti. Frecciate, precisazioni, “sfide”: è stato un Chini “one man show”, che tuttavia non ha sciolto, almeno ufficialmente, la riserva se sarà o meno lui il candidato sindaco. Tanti gli spunti di riflessione: dall’immigrazione (“E’ un fatto strutturale con cui dobbiamo confrontarci tutti i giorni, serve un’integrazione “di convivenza”…”) all’annosa questione dei rifiuti (“Dobbiamo ripensare alle guardie ecologiche”); dalla politica con la “P” maiuscola (“La politica non è la Milano-Sanremo, una corsa ciclistica di cui ricorda solo il vincitore, anche a distanza di tanti anni mentre i partiti devono mettersi al servizio della collettività con i fatti”) al Pet (“Nel mese di settembre Campi non può permettersi di restare senza medico per il pronto intervento”). Passando per la tramvia, che per l’ex sindaco di Campi “qui non si farà mai, visti i costi di realizzazione”, e le critiche all’attuale amministrazione comunale: “Dal 2013 sono riusciti solo a fare tre cose: la passerella ciclopedonale sul Fosso Macinante, la palestra della scuola media Matteucci e l’intervento sul torrente Marina a Villa Montalvo, i primi due con finanziamenti del 2012, il terzo con soldi stanziati addirittura nel 2011”. Chini ha detto la sua anche sulla riapertura del centro storico, decisione su cui la maggioranza che attualmente governa Campi si è spesa molto: “Da quanto mi dicono i commercianti, non è né carne né pesce”. Fino alla “sfida” lanciata, ovvero quella di essere pronto a dimettersi da presidente di Fare Città, nel caso venissero smentiti i dati da lui citati sulla situazione di bilancio nel suo ultimo anno da sindaco: “Si è parlato tanto di un bilancio dissestato. Ma la situazione era un’altra: “in cassa”, infatti c’erano due milioni e mezzo di avanzo di amministrazione, oltre quattro milioni derivanti dagli oneri di urbanizzazione e dai contributi concordati con la precedente amministrazione, un accordo con Arcus Spa da 600.000 euro per il restauro della Rocca Strozzi e la realizzazione del museo al suo interno, un accordo di programma con la Regione da 2 milioni per l’oasi di Focognano, il restauro della Rocca e i reperti di Gonfienti, una convenzione già firmata per la circonvallazione di Capalle e un accordo con la Regione per la circonvallazione Ovest. Ecco, se viene dimostrato che tutto ciò non è vero, io sono pronto a dimettermi”. Sì, la campagna elettorale si è accesa.