“Dal ritorno”, al Grotta il film sul sestese Silvano Lippi

SESTO FIORENTINO – Era uno dei 600mila soldati italiani che vennero imprigionati dai tedeschi dopo l’armistizio. Silvano Lippi, cittadino di Sesto Fiorentino scomparso nel 2014, ha raccontato al regista Giovanni Cioni tutta la vicenda e questa è diventata un documentario, che verrà presentato al cinema Grotta martedì 15 marzo alle 21. La proiezione rientra nella […]

SESTO FIORENTINO – Era uno dei 600mila soldati italiani che vennero imprigionati dai tedeschi dopo l’armistizio. Silvano Lippi, cittadino di Sesto Fiorentino scomparso nel 2014, ha raccontato al regista Giovanni Cioni tutta la vicenda e questa è diventata un documentario, che verrà presentato al cinema Grotta martedì 15 marzo alle 21.

La proiezione rientra nella rassegna CinemaAdHoc, proposta da Quelli della Compagnia e il Circuito Firenze al Cinema. martedì 15 marzo, (ore 21.00) farà tappa al cinema Grotta di Sesto Fiorentino, per l’anteprima del documentario di Giovanni Cioni, Dal Ritorno, presentato dallo stesso regista.

Il film “Dal ritorno”è una lunga video-intervista di Giovanni Cioni a Silvano Lippi, sestese reduce dal campo di concentramento di Mathausen, dove fu addetto ai forni crematori nei Sonderkommando. Lippi ha raccontato a Cioni l’intera vicenda da lui vissuta, a cominciare dall’arresto nel porto del Pireo, in Grecia, fino al ritorno a casa al termine della guerra, dove l’incredulità dei suoi amici e familiari lo costrinsero al silenzio per tanti lunghi anni, fino alla decisione di raccontare tutto e svolgere la sua missione di testimone di quanto era avvenuto nei campi della morte.

L’intervista è stata realizzata nei luoghi di quei terribili avvenimenti. “Caro Silvano – ha scritto Giovanni Cioni – quando ci siamo incontrati, una sera di dicembre, mi hai chiesto di accompagnarti. Volevi tornare laggiù, nel luogo di cui sei sopravvissuto. Io sono sempre laggiù, mi dicevi. In vita, solo, nell’incredulità dell’esistenza. Abbiamo iniziato il viaggio. Sei dovuto sopravvivere, di nuovo.”

Silvano Lippi era uno dei 600mila soldati italiani che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, vennero imprigionati dai Tedeschi. Deportato nel lager di Mathausen, Lippi venne arruolato nei Sonderkommando, unità speciali delle quali si avvalevano le SS per le operazioni di sterminio degli altri Ebrei che arrivavano nei campi.

Giovanni Cioni ha conosciuto Silvano Lippi tramite suo figlio, uno degli studenti ai quali il reduce ha raccontato la propria storia nel corso di un tour organizzato nelle scuole per mantenere viva la memoria della Shoah. È stato poi lo stesso Lippi a manifestare a Cioni il desiderio di essere accompagnato dal regista a Mathausen, per poter raccontare in un film le terribili e indelebili immagini che ogni giorno gli scorrevano davanti agli occhi, riportandolo al dolore vissuto.

Il film, che si è avvalso del sostegno del Fondo Incoming di Toscana Film Commission, è stato presentato in anteprima al Cinéma du Réel di Parigi lo scorso anno, dove era in competizione internazionale, e in altri festival internazionali, tra cui Biografilm Bologna, Molisecinema, Visioni Fuoriraccordo Roma, A Nous de Voir, Filmmaker Milano, Festival cinema mediterraneo Bruxelles, Trieste film festival.